«Immagine negativa per il territorio Per far vivere le valli serve la fibra»
«Gli edifici abbandonati diventano un biglietto da visita negativo per il territorio: se non si garantisce la manutenzione necessaria, madre natura fa il suo corso». Ma l’assessore Mario Tonina assicura che la Provincia è al lavoro: «L’impegno è quello di recuperare, con la condivisione del territorio, gli edifici che hanno una storia alle spalle, anche se magari con una funzione diversa rispetto al passato». Per altri, invece, «si può pensare anche all’abbattimento».
Guardando quindi alla «vita» in montagna dopo la pandemia, il vicepresidente della Provincia non ha dubbi: per contrastare l’abbandono di certe terre alte «la priorità è garantire la fibra». Perché il Covid ha dimostrato che si può lavorare e studiare anche lontano dalle città, ma serve un collegamento internet rapido. «Per fare la differenza — aggiunge l’assessore — è necessario agire in fretta e intervenire con la fibra in tempi brevi: in questo modo si risponde alle esigenze di chi abita lì, ma si diventa attrattivi anche per chi arriva da fuori». I territori più lontani da Trento, del resto, su questo insistono da tempo: «Quando con la giunta siamo stati a Sagron Mis, la prima richiesta del sindaco è stata proprio quella della fibra: una sollecitazione che arrivava in gran parte da chi ha la seconda casa in quella zona». Ed è proprio questa la chiave di volta, nella montagna post-pandemia secondo il vicepresidente: «La priorità è garantire questi servizi a residenti, giovani, turisti. Altrimenti il rischio è lo spopolamento. Quando hai a disposizione la fibra, tutto il resto diventa più facile».
E la fibra può spingere anche a un utilizzo più importante delle seconde case: «In passato — riflette Tonina — le seconde case venivano tradizionalmente utilizzate solo per due o tre settimane all’anno, quindi solo per i periodi di ferie. Con la possibilità dello smart working, il periodo può diventare più lungo. Del resto, il Trentino è stato molto apprezzato come territorio durante i periodi di lockdown».