Iob ucciso, boscaiolo arrestato
Il movente del furto di legname. Il custode forestale colpito 18 volte alla testa
Ucciso per pochi quintali di legname rubato da un boscaiolo. Diciotto colpi alla nuca, inferti con rabbia e violenza. Fausto Iob, «l’amico di Baloo», il custode forestale di Sanzeno, 59 anni, diventato famoso per la foto con il plantigrado di San Romedio, è stato ucciso. Per giorni si era pensato a una caduta o un malore, poi i primi dubbi, le voci in paese e i carabinieri che giravano lungo le vie raccogliendo testimonianze e indizi. Troppi i dubbi, poi le lesioni alla nuca, ferite incompatibili con una caduta. Indagini serrate, infine lunedì la svolta. I carabinieri in serata hanno fermato un giovane boscaiolo di Mollaro, David Dallago, 37 anni, titolare di una’azienda specializzata nel taglio e nella vendita del legname. Sarebbe lui l’omicida di Iob.
TRENTO Ucciso per pochi quintali di legname rubati da un boscaiolo. Diciotto colpi alla nuca, inferti con rabbia e violenza. Fausto Iob, «l’amico di Baloo», il custode forestale di Sanzeno, 59 anni, diventato famoso per la foto con il plantigrado di San Romedio, è stato assassinato.
Per giorni si era pensato a una caduta o un malore, poi i primi dubbi, le voci in paese e i carabinieri che giravano lungo le vie raccogliendo testimonianze e indizi. Troppi i dubbi, poi le lesioni alla nuca, ferite incompatibili con una caduta. I giorni frenetici, le indagini serrate, infine lunedì la svolta. I carabinieri in serata hanno fermato un giovane boscaiolo di Mollaro, David Dallago, 37 anni, papà di una bimba piccola, titolare di una’azienda specializzata nel taglio e nella vendita del legname. Sarebbe lui l’omicida di Iob, l’avrebbe aggredito alle spalle colpendolo più e più volte fino a quando il forestale non si è accasciato a terra, esanime. L’uomo è stato arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Trento e dall’aliquota operativa della compagnia di Cles su richiesta della Procura mentre stava tornando a casa. In mano ai militari un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal gip Enrico Borrelli, per omicidio pluriaggravato e furto. La Procura contesta quattro aggravanti, i futili motivi, l’aver commesso il fatto contro un pubblico ufficiale, per aver agito con abuso di relazione di prestazione d’opera e aver agito per assicurarsi un profitto (ossia il furto di legname) e l’impunità. Accuse da ergastolo.
Il custode forestale era sparito il 3 giugno scorso nei pressi del lago di Santa Giustina, lo stesso specchio d’acqua noto alle cronache per la triste scomparsa della ginecologa di Forlì, Sara Pedri, il 4 marzo del 2021. Due giorni dopo il ritrovamento del corpo nelle acque del lago, in un’area molto scoscesa e difficile da raggiungere. L’auto con le chiavi inserite nel cruscotto era parcheggiata nella zona di Banco, frazione del comune di Sanzeno, poi sulle sponde del lago era stato trovato il cellulare. Era lontano dal corpo, per questo si sta cercando di capire se Iob sia stato spostato. Sono tanti i particolari sui quali i carabinieri stanno cercando di far luce e l’arma del delitto non è ancora stata trovata. A casa e nell’azienda di Dallago sono stati sequestrati alcuni strumenti da lavoro del boscaiolo, ma manca il martelletto utilizzato dalla guardia forestale per segnare le piante da tagliare.
Un particolare che aveva subito insospettito gli investigatori, intervenuti subito dopo la tragedia, poi c’erano le lesioni alla nuca, incompatibili con una banale caduta nel bosco, e gli abiti di Iob erano intonsi. Nessuna traccia, nessun segno di rotolamento. Elementi che hanno alimentato i sospetti dei militari, troppi dubbi, una coltre fitta avvolgeva la morte di Iob, e le lesioni alla testa hanno spinto la pm Licia Scagliarini ad aprire subito un’inchiesta e a disporre l’autopsia. L’esame autoptico non ha lasciato dubbi sulla natura dolosa delle ferite. I carabinieri hanno così ricostruito, ora dopo ora, gli ultimi giorni di vita di Iob.
Il custode stava lavorando in un cantiere boschivo, era stato proprio lui a consigliare Dallago al Comune di Sanzeno per le operazioni di esbosco. Perché, evidentemente, era bravo. Il 2 giugno, era un giovedì, Iob aveva incontrato
Dallago, mentre al volante del suo camion stava andando nella direzione opposta alla destinazione prevista. Stava portando il carico di legname altrove e Iob in quel momento ha capito. «Restituisci la legna», gli avrebbe detto. Non lo ha denunciato, forse neppure redarguito, come aveva raccontato la sera stessa ai figli Davide e Valentino. Voleva solo che restituisse il legname. Forse Dallago in quel momento non si era opposto, è difficile sapere che cosa si sono detti in quei brevi istanti. La sera erano rientrati a casa come se nulla fosse, ma il giorno dopo è accaduto qualcosa. Forse un litigio e il boscaiolo ha aggredito Iob e lo ha ucciso.
Già in passato il trentasettenne, secondo quanto ricostruito, aveva rubato del legname, pare per rivenderlo. Piccoli furti, non si sarebbe certo arricchito. I carabinieri lo hanno sentito subito dopo la tragedia e lui si sarebbe contraddetto e avrebbe tentato di sviare le indagini. Dallago era stato l’ultimo a vedere Iob vivo quella mattina, ai militari avrebbe fornito versioni contrastanti tanto da alimentare i sospetti, poi il tono usato dall’uomo al telefono, nelle chiamate intercettate dai militari, era molto preoccupato. Tutti elementi che hanno ricomposto un puzzle e hanno portato all’arresto del boscaiolo, ora in carcere. Davanti ai carabinieri, quando lo hanno fermato a poche centinaia di metri da casa, l’uomo non ha detto nulla. Nella sua abitazione e nell’azienda sono stati sequestrati indumenti, strumenti da lavoro, il computer e il telefono che ora saranno analizzati dai carabinieri del Ris di Parma.
«È molto provato dopo una notte in carcere, è tutto molto indiziario», afferma l’avvocata Angelica Domenichelli dopo l’interrogatorio di convalida dell’arresto che si è svolto ieri mattina in Tribunale. Dallago davanti al gip Enrico Borrelli ha scelto il silenzio. Ora si attendono le analisi sui tabulati telefonici e gli accertamenti tecnici dei Ris che forniranno ulteriori elementi importanti per ricostruire il delitto.