Tonina ai Comuni: «Crisi idrica, si agisca razionando l’acqua»
Fornire ogni settimana i dati delle portate disponibili delle sorgenti che alimentano gli acquedotti, comunicare eventuali ordinanze restrittive. E intervenire per ridurre l’uso di acqua con l’interruzione dell’acqua delle fontane, il razionamento nell’erogazione e le restrizioni per l’irrigazione.
Sono queste le indicazioni ai Comuni inviate ieri dall’assessore all’urbanistica e ambiente Mario Tonina nell’annunciata circolare sulla crisi idrica. Il vicepresidente fissa il quadro, ricordando che per il bacino dell’Adige «è stato confermato lo stato di severità idrica media: la situazione a Boara Pisani, dove sono presenti importanti attingimenti idropotabili, è per ora sotto controllo seppur le portate del fiume risultino in diminuzione». A preoccupare è però «la possibile evoluzione della situazione in senso negativo». In questo quadro, Tonina chiede «anche al Trentino di mettere in atto misure di risparmio, a titolo di solidarietà». E invita i Comuni ad agire su più fronti. Il primo riguarda la raccolta dati: in sostanza, i Comuni dovranno rilevare e comunicare i dati delle portate di sorgenti e opere di presa che alimentano gli acquedotti. Inoltre, per aumentare la disponibilità idrica, i municipi valuteranno se rimodulare le pressioni di esercizio degli acquedotti, intervenire con un maggior prelievo dagli acquiferi o usare le riserve idriche sotterranee. Per ridurre la domanda, infine, «è necessario — scrive Tonina — ricorrere all’interruzione o limitazione dell’erogazione nelle fontane, a restrizioni per alcune categorie di usi idrici urbani (come l’irrigazione dei giardini), a restrizioni per l’irrigazione delle colture annuali e al razionamento nelle erogazioni», come interruzioni nelle ore notturne.