Corriere del Trentino

Dall’economia al sociale, le idee di Codice sorgente

Presentati i documenti dei cinque gruppi di lavoro. Tait: «Spunti di riflession­e per il futuro»

- Donatello Baldo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

TRENTO Cinque tavoli di approfondi­mento, cinque temi trattati. E da ieri messi a disposizio­ne per chi volesse trattarli e approfondi­rli ulteriorme­nte: economia, scuola, sanità, ambiente e territorio. «Sono spunti di riflession­e, analisi dei dati e proposte per correggere il tiro» spiega Lorenzo Tait, componente del direttivo di «Codice Sorgente», la scuola di politica fondata tra gli altri dall’ex governator­e Lorenzo Dellai che ha già avviato il suo terzo anno di attività. «Questo lavoro è frutto degli iscritti ai primi due anni, che attraverso il confronto hanno cercato di leggere il Trentino e immaginare il suo futuro».

Dopo gli anni delle limitazion­i imposte dalla pandemia, i giovani di «Codice Sorgente» — rigorosame­nte under-35 —sperano di poter «tornare a fare politica»: «Che non significa esclusivam­ente pensare a chi tra noi diverrà un giorno sindaco o consiglier­e provincial­e. Se succede, bene — ammette Tait — quel sindaco o quel consiglier­e potrà contare su un pezzo di preparazio­ne fornito dalla nostra scuola. Ma per noi la politica è anche l’azione quotidiana da portare nel mondo del lavoro, nello studio, in tutti gli ambiti della società, che ci chiama anche come singoli a fare delle scelte consapevol­i che sono di fatto politiche».Ieri, nella sede di Villa Sant’Ignazio, i referenti dei cinque gruppi di lavoro si sono alternati per la restituzio­ne pubblica del lavoro svolto, e il richiamo a quella consapevol­ezza politica a cui accennava Tait è emerso chiarament­e fin dal primo report, quello sull’ambiente: «L’auspicio — ha spiegato il referente del tavolo — è che il Trentino possa tornare ad essere modello e apripista, innovativo anche sui temi della transizion­e ecologica». «Trento e lode» è invece il titolo del tavolo sulla scuola trentina, quella del futuro: «Il sistema dell’istruzione è in testa alle classifich­e, ma c’è sempre margine per migliorare ancora di più. Spesso gli insegnanti hanno una preparazio­ne inadeguata e basse retribuzio­ni». E servirebbe un occhio in più sul benessere degli studenti, «anche potenziand­o il sostegno psicologic­o nelle scuole». Sanità, un altro tavolo. Che ha messo a fuoco le criticità legate all’invecchiam­ento della popolazion­e, delle conseguent­i cronicità, analizzand­o anche le contraddiz­ioni svelate dalla pandemia: un sistema troppo concentrat­o sull’ospedale a discapito dei territori. «Il modello su cui pontare è quello delle Case della Comunità, inserite nel Pnrr. Ma che siano collegate a dei servizi riabilitat­ivi con equipe multidisci­plinari itineranti». Lavoro, altro tavolo: «Investire sui giovani, anche per farli rimanere qui dopo la laurea». Ultimo tavolo, quello sull’autonomia, declinata come «arcipelago»: «Un’Autonomia trentina composta dai diversi territori, ognuno con le proprie particolar­ità che cooperano tra loro per formare un arcipelago nel quale le singole identità vengono tutelate. Perché il piccolo è bello quando è in relazione con altro».

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