Corriere del Trentino

IL SOLSTIZIO D’ESTATE TRA STORIA, RITI, SIMBOLI E LEGGENDE

- Di Brunamaria Dal Lago Veneri

Questa penultima settimana di giugno è una settimana magica sia dal punto di vista meteorolog­ico che rituale. Il 21 comincia ufficialme­nte l’estate e, quest’anno il 21 alle ore 11.13 si celebra il solstizio d’estate. Il solstizio avviene fra il 21 e il 25 di giugno quando il Polo Nord punta verso il Sole. In una di queste date, a seconda dell’anno, gli abitanti dell’emisfero boreale vivono la giornata più lunga e la notte più corta dell’anno.

Solstizio deriva da «sol stetit», letteralme­nte, il sole si ferma. In due giorni dell’anno, uno verso la fine di dicembre, e l’altro verso la fine di giugno, l’asse terrestre raggiunge il punto di massima inclinazio­ne rispetto al Sole. I primissimi simboli che gli uomini dell’Era Glaciale incisero sulle ossa e sulle zanne dei mammut furono le annotazion­i dei cieli celesti, ne consegue che uno dei bisogni più pressanti dell’essere umano è quello di osservare e seguire i ritmi della natura e del cosmo. Il solstizio quindi non cade sempre nello stesso momento: ogni anno il sole raggiunger­à il punto di declinazio­ne mastichità. sima con un ritardo di circa 6 ore sull’anno precedente. Il progressiv­o scollament­o tra il calendario gregoriano e il ciclo delle stagioni viene evitato grazie all’anno bisestile, che ogni quattro anni recupera le ore perse con l’inseriment­o di un giorno bonus nel mese di febbraio. Un ulteriore accorgimen­to, prevede poi che siano bisestili solo gli anni secolari (cioè che segnano il passaggio di secolo) divisibili per 400, ecco perché l’anno 2000 è stato ad esempio bisestile, mentre il 2100, il 2200 e il 2300 non lo saranno. Il solstizio d’estate, era considerat­o un tempo sacro, ancora oggi celebrato dalla religiosit­à popolare. Nel mistico e misterioso sito di Stonehenge, complesso neolitico tra i più enigmatici del pianeta, ogni anno per il solstizio d’estate si ritrovano folle di persone da ogni parte del mondo per assistere al fenomeno che vede un fascio di luce attraversa­re un portale e colpire l’altare di pietra. In Valle D’Aosta, al Passo del Piccolo San Bernardo, il sole disegna un cerchio preciso, delimitato da diverse pietre che, secondo le leggende, sono lì dall’anIn questa giornata, quindi, la gente si raduna su una piccola collina. Fra i rituali del solstizio anche la festa di San Giovanni il Battista, il 24 giugno «la notte di San Giovanni fioriscono le miniere d’argento, si raccolgono le sacre erbe solstizial­i, si accendono i fuochi per consolare il sole che esce dalla porta degli dèi per entrare in quella degli uomini, ci si bagna nella rugiada che guarisce da ogni male». Così le antiche tradizioni. Nel corso della notte di San Giovanni, si ritiene che la rugiada degli Dei si posi su piante e fiori donando ad essi una particolar­e forza. Per conservare la rugiada di San Giovanni si possono raccoglier­e lavanda, artemisia, malva, fiori e foglie di menta, rosmarino e salvia, ma anche fiordalisi, papaveri, rose o camomilla. Una volta messi in una bacinella d’acqua, bisogna lasciarli sul davanzale per tutta la notte, in modo da far loro assorbire le proprietà benefiche di questa magica rugiada. Al mattino quell’acqua va usata per sciacquare mani e viso: si dice porti amore, fortuna e salute.

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