A Tesero gli studenti modellano il legno «azzurrato» dall’insetto
Fiemme, il Cfp Enaip lavora con le segherie per creare pezzi unici ricercati dai designer A maggio una mostra
Trasformare il legno bostricato in pezzi unici di arredamento. Sfruttando quell’azzurramento caratteristico del «passaggio» del bostrico tipografo come elemento alternativo di design.
L’idea è venuta agli insegnanti e agli studenti del Centro di formazione professionale Enaip di Tesero. I quali — in una val di Fiemme prima colpita duramente dalla tempesta Vaia e ora alle prese con la diffusione del bostrico — hanno provato a reagire. Cercando di trasformare un problema in una opportunità di crescita. Per loro e per il mercato del legno.
I dati sulla diffusione dell’insetto, nel distretto di Cavalese, riflettono le dimensioni di un fenomeno in aumento esponenziale: se, infatti, nel 2019 gli ettari di bosco interessati da focolai di bostrico erano poco più di 58, nel 2022 si è saliti a 1.813. Per un totale di 3.294 ettari, sui quasi novemil a de l da to p r ov i nc i a l e . Quasi la metà del quantitativo trentino (il distretto del Primiero, secondo per numero di ettari attaccati dal tipografo, si ferma molto più in basso, a 1.663 ettari).
In questo quadro si è inserito il lavoro del Cfp Enaip di Tesero. Che non è scaturito dal nulla: l’istituto è infatti la prima scuola a livello internazionale ad essere stata certificata Pefc (sigla che sta per «Programme for the endorsement of forest certification schemes»), con un impegno costante a favore della sostenibilità della filiera del legno. Sotto la lente degli studenti e degli insegnanti è finito dunque in particolare l’effetto causato dal fungo portato con sé dall’insetto, una colorazione a chiazze grigio-azzurre che caratterizza ampie zone del legno esterno dei tronchi. «Azzuramento», questo il nome dell’effetto del fungo ha sul legno. Un «difetto» che porta a ridurre il prezzo delle tavole di legno fino al 40% rispetto a quelle di prima scelta, ma che non ne intacca le caratteristiche tecniche.
Perché dunque — si sono chiesti i ragazzi che studiano nell’istituto della val di Fiemme — non provare a trovare soluzioni per fare di un difetto un elemento distintivo? Un interrogativo nato anche dal dialogo con le segherie della zona. E che ha portato a interventi concreti. Da marzo dello scorso anno, infatti, la scuola acquista esclusivamente materiale bostricato, aderendo alla «filiera solidale» avviata da Pefc Italia. E prevedendo per i ragazzi del s e condo a nno del l e usci te nelle segherie della zona. La prima, qualche settimana fa, ha portato la classe (assieme al professor Roberto Boninsegna e al maresciallo forestale Davide Pozzo) nella segheria Berti di Cavalese. E proprio qui, dopo aver visto assi e cataste decolorate per far fronte al fungo, è nata l’idea di creare dei complementi di arredo in grado di fare di quelle sfumature azzurre un tratto da valorizzare e non da nascondere. Trasformando dunque il legno bostricato in pezzi unici di arredamento, che già hanno attirato l’attenzione di alcuni designer di Milano alla ricerca di uno stile alternativo da proporre. La prossima settimana, invece, i ragazzi andranno a Moena, alla segheria Zanoner, dove analizzeranno l’abete rosso rosato, dovuto anche in questo caso a un fungo cromogeno.
E il lavoro di questi mesi ha già un obiettivo in agenda: a maggio, quando gli arredi saranno pronti, gli studenti programmeranno un evento a porte aperte a cui saranno invitate aziende e designer della valle per proporre l’esito di questo percorso.
Ma a voler contribuire al lavoro del settore legno dell’istituto c’è anche il settore alberghiero. In un’ottica di sistema, considerato che il turismo è legato anche alla valorizzazione dei prodotti del territorio. In questo quadro, i ragazzi hanno deciso di creare un vassoio — realizzato in legno bostricato — con un aperitivo a tema che verrà proposto alla nona edizione del concorso «Cocktail fantasy» di Levico Terme. Il cocktail che sarà proposto dai ragazzi dell’istituto di Tesero si chiama «Ips» — da «Ips typographus», nome scientifico del bostrico — e la speranza degli studenti è di farlo diventare un’alternativa allo spritz. Il vassoio, invece, realizzato insieme agli studenti del settore legno, verrà affiancato da una spiegazione ad hoc e verrà pubblicizzato nella speranza che venga poi utilizzato dalle strutture alberghiere della valle. E magari anche oltre.
Il titolo L’istituto è il primo ad essere certificato a livello internazionale per la sostenibilità