I RITI (E MITI) DELLA PASQUA NASCONO CON LA MITOLOGIA GRECA
Si cominciano ad affacciare i rituali della Pasqua. Si può considerare un rito senza un mito? Riprendo il cammino sulle tracce dei riti e dei miti, che nelle tradizioni precristiane alludevano profeticamente alla rinascita. Tutto ha origine nella mitologia greca.
Dopo l’equinozio di primavera si svolgevano nell’antica Grecia le Adonie, le feste della resurrezione di Adone.
Il rito si ispirava a un racconto del quale esistono varie versioni. La più diffusa narra che Afrodite aveva nascosto un bambino bellissimo, Adone, e lo aveva affidato a Core, regina degli inferi, la quale non voleva più restituirlo.
Ne nacque una disputa risolta da Zeus il quale decretò che Adone abitasse per metà dell’anno con Core - Persefone e l’altra metà con Afrodite, metafora dell’alternarsi dal buio dell’inverno al rifiorire della primavera.
Ma un giorno funesto, là dove i cani non riuscivano a seguire le tracce per la violenza del profumo dei fiori, un orso (o fu un cinghiale?) assalì Adone e lo uccise.
Secondo una versione alla quale si riferisce anche Ovidio, dal sangue del giovinetto sbocciò un fiore vermiglio, l’anemone. Per commemorarlo si introdusse il rito di seminare grano, orzo, finocchio o altre erbe e fiori in ceste o vasi chiamati «giardini di Adone».
All’inizio del secolo anche nella nostra terra si seminava il grano in vasi che venivano tenuti al buio. Le pianticelle crescevano pallide. Venivano ornate di nastri rossi e messe sui sepolcri.
Adone, adorato in tutta l’aria mediterranea era in realtà una divinità babilonese, conosciuto nel mondo ellenistico come Pammegas, l’universalmente grande, il sommo.
Così si spiegherebbe il racconto di Plutarco nel Tramonto degli oracoli, dove riferisce che per tre volte, davanti all’isola di Paxos si sentì chiamare «Thamus, Thamus, Thamus, il Pammagas è morto. Risorga il nuovo Pammaga». Il rito si osserva fino ai nostri giorni. Nella rivisitazione di tutti i miti e i riti primaverili emerge un motivo ricorrente: un sacrificio al quale succede una rigenerazione, una rinascita.
Questo sia nel mondo vegetale come nel mito di Adone, e nel regno animale, che sceglie l’ariete o l’agnello come simboli del sacrificio.
Generalmente la Pasqua si celebra nel segno dell’Ariete e l’ariete, noto anche nel mito del Vello d’oro, pegno di salvezza, dove Vespero si sacrifica per risorgere come nuovo Sole rinnovando l’anno e il cosmo, è la rappresentazione allegorica dell’agnello sacrificale con il quale si simbolizza il Cristo.
Miti e riti ripresi dal Cristianesimo medioevale e assimilati e interpretati come un’allegoria della redenzione.