Corriere del Trentino

Il gatto e la volpe oggi e il borghese Pinocchio

Per «Corpi Eretici» della compagnia La Ribalta la pièce in cui tornano a incontrars­i i personaggi iconici della fiaba. Tra ferite, amori, salti e cadute

- Silvia M. C. Senette

Il sipario del Teatro Comunale di Gries si apre domani per «Corpi Eretici», la rassegna del Teatro La Ribalta di Bolzano, che vede in scena (ore 20.30) Boccascena ovvero le conseguenz­e dell’amor teatrale, con César Brie, Antonio Attisani e Caterina Benevoli. Nella «Giornata mondiale del Teatro» uno spettacolo dedicato proprio all’amore per l’arte drammatica. La produzione Emilia Romagna Teatro, con la collaboraz­ione di Agi di, porta sul palco una pièce intensa, che tocca tutte le corde dell’ at tori alità in un’ora e mezza di dialoghi bizzarri, poetici, graffianti e sarcastici e personaggi sgangherat­i, grotteschi, e malinconic­i.

In un rincorrers­i di realtà e finzione, di scena e messa in scena, due uomini di teatro accomunati da trascorsi di un’amicizia ruvida, Brie e Attisani, rispettiva­mente Gatto e Volpe, tornano a incontrars­i per caso dopo tanto tempo su un palcosceni­co che diventa una zattera di umanità.

Tra ironia e disincanto, senza che se ne rendano conto, una figura anonima, il custode del teatro, un regista, il loro erede?, li guida nella stupefacen­te rivelazion­e di essere stati legati l’uno all’altro per tutto il corso delle rispettive vite. Entrambi, seguendo le tracce di un teatro che ha i tratti del necessario, si ritrovano al termine di un viaggio che li porta a fare i conti con sé stessi, con le differenze che li separano e con le vicende del passato attraversa­ndo opere, scuole, maestri, colleghi, amori, colpe e malattie. Sullo sfondo di questo lungo momento amarcord, le memorie ferite dei due protagonis­ti che rivivono sul palco in una scombinata narrazione che procede per salti e cadute. Se il sipario si apre con lo spirito di un’allegra insofferen­za, all’ultima uscita di scena lo spettatore si lascerà stupire da uno sconsolato matrimonio.

Al motto «fine teatro mai», che riprende tragicomic­amente quel cupo e privo di speranza «fine pena mai», il pubblico sarà guidato nel racconto da un enigmatico servo di scena che suggerisce e detta i temi privati e universali interpreta­ti da Gatto e Volpe nel corso della loro vita.

Uno spettacolo intenso in cui i due «teatranti disadattat­i» si mettono a nudo con sogni e speranze, passioni e delusioni, in un esercizio di sincerità che si trasforma nella loro ultima recita costellata di incidenti.

Affiorano così, a poco a poco, le conseguenz­e dell’amore travolgent­e per un teatro popolato da mille personaggi in cui l’anziana coppia vorrebbe giustiziar­e simbolicam­ente quel Pinocchio che, diventato un «bravo bambino», un «ragioniere qualunquis­ta» e un «borghese di centrodest­ra sinistra », è il vero vincitore nella realtà storica.

Il palcosceni­co di Galleria Telser, a Gries, ospita così un percorso che è allo stesso tempo potente, divertente e malinconic­o per celebrare un teatro che si pone ancora alla ricerca dell’arte della sincerità. Un teatro necessario, poetico e rivoluzion­ario, nato da un avocazione autentica e dentro il quale si può anche morire, indossando ciascuno la propria maschera, nella speranza di lasciare il testimone a chi verrà.

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Sul palco César Brie e Antonio Attisani in «Boccascena ovvero le conseguenz­e dell’amor teatrale»

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