«Liste d’attesa, tempi rispettati per il 90%»
Negli ultimi anni le richieste di prestazioni specialistiche sanitarie sono aumentate anche in Trentino, rendendo più difficile il rispetto dei tempi di attesa. La questione è stata affrontata ieri in Aula, sollevata da Paolo Zanella (Futura). L’assessora Stefania Segnana ha fornito i dati. Nel dettaglio, nel 2022, «il tempo di attesa medio per il Rao A (limite di tre giorni) — ha detto Segnana — è stato confermato in 3 giorni». Il 75% delle persone ha atteso meno di 4 giorni, nel 90% dei casi «l’attesa è stata inferiore a 7 giorni)». Per i Rao B (10 giorni), invece, nel 75% le prenotazioni sono state fissate entro i 12 giorni. Per quanto riguarda il 2023, ha proseguito l’assessora, sono state effettuate 217.669 prenotazioni tra gennaio e febbraio (con un aumento di 21.966 casi). Critico Zanella: «L’aumento del numero di prestazioni richieste — ha detto — non migliora i tempi di attesa. Ma dai dati emerge anche che le prestazioni più urgenti vengono garantiti con tempi sempre più dilatati. Non è un bel segnale e qualcosa deve essere fatto».
Non solo: «Con la privatizzazione della sanità molte persone, non trovando risposta nel pubblico, si rivolgono al privato. Se non lo facessero, i dati sarebbero ancora peggiori».
E sempre in tema di sanità, mentre nelle valli di Fiemme e Fassa i consigli comunali si stanno esprimendo sulle varie ipotesi relative alla realizzazione del nuovo ospedale di Cavalese, ieri a interrogare nuovamente la giunta sulla delicatissima vicenda è stata la consigliera di Fratelli d’Italia Bruna Dalpalù. Che ha chiesto informazioni sui costi per l’indennità di esproprio, per i servizi energetici e di trasporto, sollecitando la giunta a esprimersi anche sulle garanzie per i lavoratori che oggi operano a Cavalese nel caso in cui venisse confermato il nuovo complesso a Masi. «Temi di cui si parlerà quando l’iter sarà più avanzato» ha sintetizzato il vicepresidente della Provincia Mario Tonina.