«Zerosei», primi scontri Masè difende la riforma
In mattinata, davanti al palazzo della Regione, si sono alternate le manifestazioni di protesta. Prima il presidio sindacale unitario, poi la Confederazione unitaria di base. Sotto la lente, il disegno di legge di Vanessa Masè (LaCivica) sullo «zerosei». Che, nel pomeriggio, ha iniziato il suo iter. «Non è una imposizione ma un salto culturale» ha difeso la sua riforma Masè. Che ha assicurato: «Si tratta di una scelta facoltativa, che non viene calata dall’alto». Ma sul provvedimento pesa la scure dell’ostruzionismo. «Una proposta di mediazione non c’’è. Ci sono solo dei no» ha detto la consigliera. Che è passata all’attacco: «La polemica è un pretesto anche perché si tratta di una proposta prudente, che punta sull’integrazione e non sull’accorpamento. E molte critiche sono state fatte per creare paura. Questo disegno di legge non scardina il sistema: è una scommessa di qualità che non tocca nessuno».
Di tutt’altro avviso le opposizioni. Lucia Coppola (Europa Verde) ha prima chiesto il ritiro della delibera e poi ha rilanciato: «Se ci fosse stata una reale partecipazione dal basso non sarebbero state raccolte ottomila firme. Questo disegno di legge non è condivisibile». Sulla stessa linea Lucia Maestri (Pd): «Lo zerosei è un salto culturale, è vero, ma richiede una progettazione che coinvolga tutti gli attori. Quindi ben venga lo zerosei, ma non questo».
Ha accusato di ipocrisia il centrosinistra infine Filippo Degasperi (Onda): «In aula il disegno di legge è stato demolito, ma in commissione i consiglieri di minoranza si sono astenuti». Il dibattito ripartirà questa mattina.