Corriere del Trentino

Il no che cambiò la storia Franca Viola in una pièce

Sara Urban sul palco rievoca la vicenda che nella Sicilia degli anni ‘60 segnò la fine dei «matrimoni riparatori». Il coraggio di una ragazza

- R.C.

Quel gesto è diventato storia. E ha avviato il cambiament­o e l’emancipazi­one femminile in Sicilia. La storia di Franca Viola, che negli anni ‘60 rifiutò il «matrimonio riparatore» con l’uomo che l’aveva violentata, arriva a teatro nella pièce No. Storia di Franca Viola, con Sara Urban.

Domani a Bolzano al Teatro Cristallo (ore 20.30), lo spettacolo in cui l’attrice protagonis­ta, sola in scena, evocherà e farà riflettere sul tema della violenza contro le donne, coinvolgen­do anche il pubblico. «Io non sono proprietà di nessuno - ribadì con coraggio Franca Viola - , nessuno può costringer­mi ad amare una pe r s o na che non r i s pe t to , l’onore lo perde chi le fa certe cose, non chi le subisce».

Parole che inchiodaro­no lo stupratore alle sue responsabi­lità e denunciaro­no in modo chiaro il dramma dei «matrimoni riparatori».

La storia di Franca Viola parte da Alcamo, in Sicilia e da lì inizia anche lo spettacolo di domani al Teatro Cristallo. È il 1 965, Fi l i ppo Melodia, rampollo della mafia locale, chiede a Franca Viola, 17 anni, figlia di un mezzadro, di sposarlo. La risposta è no. Filippo Melodia allora rapisce Franca, la violenta, e la riporta a casa. Poi si offre di sposarla, con il classico «matrimonio riparatore» che per tanti anni in Sicil i a significav­a «riscattare l’onore» di lei ed estinguere i reati di lui (tra gli altri, sequestro di persona e stupro). Così prevedeva l’articolo 544 del codice penale. Ma la risposta di Franca fu «no». Irremovibi­le, nonostante minacce e intimidazi­oni.

Un «no» che ha fatto storia e ha contribuit­o a smantellar­e quel sistema patriarcal­e di violenza e omertà che in Sicilia costringev­a le ragazze e le donne ai «matrimoni riparatori».

«Non fu un gesto coraggioso. Ho fatto solo quello che sentivo di fare, come farebbe oggi una qualsiasi ragazza - ha raccontato Franca Viola - ho ascoltato il mio cuore, il resto è venuto da sé». A Franca Viola, al suo dramma, la pièce dedica una lettera, un canto, una ninnananna, per curare simbolicam­ente le ferite sue e delle sopravviss­ute alla violenza di genere. Uno spettacolo di Chiara Boscaro con Sara Urban, diretto da Alessia Gennari. L’evento è fortemente voluto dal Comitato Pari Opportunit­à dell’Ordine dei Dottori Commercial­isti ed Es per t i Contabili di Bolzano. L’allestimen­to scelto è molto intimo, con il pubblico sul palco. I posti sono già tutti esauriti.

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Sara Urban in un momento della pièce «No. Storia di Franca Viola»
In scena Sara Urban in un momento della pièce «No. Storia di Franca Viola»

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