Corriere del Trentino

Il Trga, i giudici sostituti e la difesa dell’autonomia

- Di Roberto Toniatti

S onograto al Presidente del Trga Fulvio Rocco che ha garbatamen­te replicato alle mie osservazio­ni sulla prospettiv­a di sostituzio­ne temporanea ed eccezional­e dei due giudici amministra­tivi di designazio­ne provincial­e con giudici tratti dai ruoli ordinari nazionali. Nonostante la presentazi­one di puntuali argomentaz­ioni contrarie, il presidente Rocco ben coglie come la presenza dei giudici «laici» e la mia proposta alternativ­a di eventuali giudici sostituti, sempre di designazio­ne provincial­e, sia coerente con le «finalità dell’autonomia speciale». La prospettiv­a della sostituzio­ne (sia pure eccezional­e e temporanea) è funzionale all’efficienza dell’organo e l’efficienza della giurisdizi­one amministra­tiva è essa stessa una risorsa del sistema Trentino, e su questo non vi sono dubbi- ma, a mio giudizio, non è altrettant­o funzionale alla tutela dell’autonomia speciale. Sarebbe opportuno ricercare una soluzione di maggiore equilibrio nella tutela dei due beni giuridici. Il paragone con la situazione della sede di Bolzano del Trga regge, a mio giudizio, proprio sotto il profilo dell’intensità di tutela dell’autonomia speciale, sia pure mediata dalla tutela dei gruppi linguistic­i. E proprio sotto questo profilo giudico improprio che la Commission­e dei Dodici abbia condiviso la scelta di privilegia­re l’efficienza dell’organo rispetto alla configuraz­ione sistematic­a e simbolica dell’organizzaz­ione della giurisdizi­one amministra­tiva in Trentino, rinunciand­o alla ricerca di soluzioni alternativ­e. Peraltro, il silenzio delle istituzion­i trentine in materia conferma che la mia lettura è palesement­e meno che minoritari­a. Tuttavia, in una fase in cui l’autonomia speciale corre rischi di progressiv­o sgretolame­nto, conviene cogliere ogni occasione per ribadirne il valore e l’attualità.

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