È un Trento che piace Nel nuovo corso di Baldini tutti trovano la via del gol
Sette diversi giocatori a segno nelle ultime otto gare
La caratteristica principale del Trento di Baldini? L’unità di gruppo. Non c’ è alcun dubbio su questo aspetto: da quando l’allenatore toscano siede sulla panchina gialloblù, si è vista un’altra squadra in campo. Una formazione in grado di metterci la testa, di non farsi deconcentrare da un evento negativo con ad esempio un gol dello svantaggio. Una squadra che sa compattarsi e diventare una vera corazzata, difficile da affrontare per tutti. Lo ha potuto vedere anche il Mantova, che sabato scorso al Briamasco pregustava la 25esima vittoria di stagione ma è tornata a casa con un mesto pari, quando il Trento, agguerrito, è stato capace di riprendere la partita nonostante il rosso di Giannotti. L’ aspetto mentale è dunque diventato il punto di forza, mentre prima era un punto debole. La paura di spingersi in avanti, rinchiudendosi nella propria metà campo durante la ripresa con la paura a farne da padrone, come visto a Legnago, è un esempio perfetto. Ora, di testa, Anastasia e compagni sono cresciuti molto, e possono battagliare contro le altre formazioni cercando di raggiungere quel sogno di fine stagione chiamato playoff. Sfruttando anche un altro punto forza molto importante: la capacità di mandare in gol più di un giocatore. Non c’è un vero e proprio bomber in gruppo, ma in tanti sono pronti a spingersi in avanti nel cercare la rete. Come dimostrano proprio i numeri: sette diversi calciatori sono andati in rete negli otto match da quando Baldini è allenatore.
Non è più come nella prima metà di stagione, quindi, quando se non giravano in avanti Petrovic, andato a gennaio alla Spal, e Attys (alla Feralpisalò in B) erano guai seri. A Lumezzane hanno festeggiato Spalluto e Anastasia, l’unico che ha saputo ripetersi nella debacle interna contro la Pergolettese. Poi è arrivato (probabilmente) il gol più bello della stagione siglato da Rada sul campo della Pro Sesto, che ha portato le definitive motivazioni al Trento, pochissime volte capace prima di quel momento di vincere nelle partite contro le formazioni più chiuse. Dopo lo 0-0 interno contro la Pro Patria, ecco arrivata la zampata nel finale di Satriano ad Alessandria, al primo gol in maglia gialloblù. Le ultime tre reti, infine, sono arrivate contro la Virtus Verona — il siluro all’incrocio dei pali di Obaretin e il tiro a giro di Brevi — e lo scorso sabato contro il Mantova. L’ultimo giocatore ad aver segnato è stato Italeng, che non solo si è preso la prima gioia con la maglia del Trento, ma l’ha anche ritrovata dopo un lunghissimo digiuno che durava da metà settembre, dalla doppietta alla Giana Erminio con la maglia dell’Atalanta U23. Insomma, tanti calciatori capaci di togliersi comunque una soddisfazione.
Soddisfazioni che hanno avuto anche alcuni bambini oggi ricoverati nei reparti di Pediatria e Chirurgia Pediatrica dell’ospedale Santa Chiara di Trento. Proprio ieri mattina, Pozzer, Di Giorgio, Vitturi
La squadra ha cambiato volto rispetto alla prima parte della stagione in cui dipendeva dalla vena realizzativa di Petrovic
ni, Puletto, Brevi e Caccavo li hanno visitati per portare sorrisi e uova di Pasqua, concesse dal main sponsor gialloblù «Dao Cooperativa». I calciatori sono stati accompagnati dal professor Massimo Soffiati, direttore dell’Unità operativa pediatria, e dagli operatori sanitari dei due reparti.