Satira, politica e social Luca Bizzarri a Trento
Lo spettacolo all’Auditorium Santa Chiara L’attore genovese in scena domani sera con «Non hanno un amico», tratto dal suo celebre podcast omonimo. Tra attualità, tic, debolezze «Sembrerà strano, ma avrei voluto essere amico di Berlusconi nell’ultimo perio
L’attore e comico genovese Luca Bizzarri sarà domani all’ Auditorium Santa Chiara di Trento (ore 21) con lo spettacolo Non hanno un amico, organizzato da Fiabamusic in collaborazione con il Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento. Noto per la sua vis dissacrante Luca Bizzarri ha raggiunto il successo in coppia con Paolo Kessisoglu nel duo comico Luca e Paolo. Dal cabaret con i Cavalli Marci, fino alle trasmissioni televisive Ciro il figlio di Target e Camera Cafè in cui Bizzarri impersona il nevrotico impiegato e sindacalista Luca Nervi, uno dei suoi personaggi più celebri. ConPaol oK e ssisoglu ha dato vita aunaf fiatato sodalizio conducendo trasmissioni come Le Iene, Scherzi a parte e Quelli che il calcio, fino al Festival di Sanremo nel 2011 con Gianni Morandi. Dal 2021 curano la copertina satirica di Dimartedì, il talk show politico condotto da Giovanni F loris su La 7, mentre Luca Bizzarri da solo ha raggiunto ottimi risultati di ascolto con il podcast Non hanno un amico, nato nel 2022 con la produzione di Chora Media per commentare la campagna elettorale. Il podcast si è trasformato in uno spettacolo teatrale, scritto da Luca Bizzarri con Ugo Ripamonti. Partendo dall’attualità politica e sociale rivela costumi, tic e debolezze della gente. I biglietti, online su Ticketone e Boxol e alla cassa dell’Auditorium Santa Chiara.
Luca Bizzarri, si aspettava il successo del podcast?
«Sinceramente no, anche perché non avevo ancora capito la forza di questo strumento comunicativo. I numeri sono ancora contenuti rispetto ad alt rimedia, però gli ascoltatori deip od cast sono qualitativamente importanti. Si affezionano e cominciano a considerarti uno di famiglia, soprattutto se la frequenza è giornaliera, come nel caso di Non hanno un amico» .
Il titolo «Non hanno un amico» come nasce?
« Non hanno un amico è la considerazione che facevo sui vari politici commentando due anni fa la gestione della campagna elettorale: un amico che li sapesse consigliare per evitare le brutte figure. Poi il titolo ha assunto un significato più universale: tutti noi avremmo bisogno di un amico che ci dica quando stiamo sbagliando, mi ci metto io per primo».
Tra i vari personaggi pubblici del mondo della politica di chi avrebbe voluto essere amico?
«Sembrerà un po’ strano perché non l’ho mai votato né conosciuto, ma avrei voluto essere amico di Berlusconi, nel suo ultimo periodo. Mi ha fatto tenerezza l’esposizione televisiva e mediatica nei suoi ultimi anni: ecco, da amico gli avrei potuto consigliare di vivere meglio la sua età».
Come è strutturatolo spettacolo teatrale rispetto al podcast?
«Sono partito dalle mie esperienze personali per creare un monologo di un’ora e mezza che avesse i tempi della stand up comedy. Di materiale con quasi quattrocento episodi di podcast ne ho accumulato parecchio, ho cercato di privilegiare l’attualità rispetto alla politica».
È difficile oggi fare satira sulla politica?
«Io sono del parere che tra satira e politica non dovrebbe esserci alcun rapporto. Certo è che da quando un comico si è messo a fare il politico le cose sono cambiate e non certo in meglio. Basta vedere come in televisione sulla Rai non esiste più un programma di satira».
Che esperienza ha vissuto come social media manager per un giorno di Carlo Calenda?
«È un esempio di come i social amplifichino a dismisura l’ego del politico. In una parte dello spettacolo r a cco n to questa esperienza in cui dopo aver sbeffeggiato Calenda su Twitter, lui mi ha sfidato a gestirgli il profilo per un giorno, dandomi tutte le password. Però poi si è risentito e mi ha tolto l’amicizia, un po’ come fanno i sedicenni».