Corriere del Trentino

Bolzano Film Festival «Ha vinto il cinema»

Tutti i premi alle pellicole, da «Ivo» a «Sleeping with a tiger»

- Lucia Munaro

UTanto pubblico in questa edizione, anche molto giovane

ltima giornata di proiezioni oggi della 37esima edizione del Bolzano Film Festival, direzione artistica di Vincenzo Bugno. Ieri sera la proclamazi­one dei premi tra i 12 film in concorso. Premio al miglior film Ivo di Eva Trobisch, con la motivazion­e: «Come si naviga quel sottile spazio tra privato e profession­ale? Tra la vita e la morte? Il film vincitore esplora queste questioni con una messa in scena precisa e intelligen­te… Qui nessuno ha paura della morte, ma tutti temono la vita». Premio miglior prestazion­e artistica a Sleeping with a tiger, di Anja Salomonowi­tz. Premio speciale della giuria a While the green grass grows, di Peter Mettler. Premio del pubblico Città di Bolzano a My stolen planet di Farahnaz Sharifi, premio Euregio Yung Jury a And the king said: What a fantastic machine, di Maximilian van Aertryck, Axel Danielson. Menzione speciale perPuandiM aria Alchè, Benjamin Naishtat.

A vincere è stato il cinema in questa edizione di un festival storico per Bolzano, nato per scavalcare allora un confine tra la cinematogr­afia italiana e di lingua tedesca e che dei confini e il loro superament­o ha costruito nel frattempo la sua identità. Passato da cinque a dieci giornate, il Bolzano film festival ha allargato quest’anno lo sguardo fino al continente sudamerica­no, dedicando un focus al cinema indigeno brasiliano. Sempre pensando all’identità di Bolzano, città di confine con la presenza storica di più lingue e minoranze, un’altra sezione della rassegna, Piccole lingue, ha portato la testimonia­nza cinematogr­afica, di lingue sperdute e quasi perdute, dall’Algeria berbera alle leggende e tradizioni della mitologia autoctona, tramandata nelle zone interne della Sardegna. Un festival «coraggioso», come è stato definito, che ha scelto un film muto, Bl i nd Husbands de l 1919 di Erich von Stroheim, per l’apertura e nella cerimonia conclusiva ieri sera ha presentato il film d’animazione Linda e il pollo, produzione italofranc­ese del 2023.

Agli sconfiname­nti geografici e tra i generi cinematogr­afici, con la sezione RealeNonRe­ale, pellicole ibride tra film di finzione e documentar­io, la rassegna ha dato spazio atematiche considerat­e tabù, frantumand­o altri confini, questa volta mentali. La risposta del pubblico, che nei giorni del festival ha riempito le sale dell’ex Capitol per le proiezioni e ha partecipat­o agli incontri e ai laboratori, è stata incoraggia­nte. «Sono soddisfatt­o dell’accoglienz­a del pubblico, in buona parte molto giovane - ha detto il direttore artistico Vincenzo Bugno - per le proposte artistiche anche impegnativ­e, come i film della coppia Yervant Gianikian-Angela Ricci Lucchi, a cui il festival ha dedicato un importante premio alla carriera. E sono felice della conviviali­tà che ho trovato a Bolzano».

 ?? ?? Il migliore Una scena del film «Ivo» di Eva Trobisch (premio come miglior film) La storia di Ivo, che lavora come infermiere a domicilio, ognuno dei suoi pazienti ha un modo differente di vivere e di morire Una sua paziente, Solveigh, chiede a Ivo di aiutarla a mettere fine alla sua vita
Il migliore Una scena del film «Ivo» di Eva Trobisch (premio come miglior film) La storia di Ivo, che lavora come infermiere a domicilio, ognuno dei suoi pazienti ha un modo differente di vivere e di morire Una sua paziente, Solveigh, chiede a Ivo di aiutarla a mettere fine alla sua vita

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