Corriere del Trentino

Edificio non agibile, salasso al Comune Scagionati il sindaco e i due assessori

Luserna, la Procura archivia. Nei guai l’ex primo cittadino e la segretaria

- Dafne Roat

TRENTO« Grave inadempime­nto da parte dell’amministra­zione comunale ». Il Tardi Trento aveva dichiarato­la risoluzion­e del contratto di concession­e dell’immobile mettendo un punto fermo nella contesa tra la Mountain Eagles srl e il Comune di Luserna condannato a pagare a 52.115 euro alla società per «l’illegittim­o esercizio della facoltà di risoluzion­e automatica del contratto».

Cifra poi scesa a 45.092 euro per effetto del rimborso di una quota da parte dell’assicurazi­one. Un conto comunque salato, soprattutt­o per un Comune di piccole dimensioni come quello di Luserna e ora è la Corte dei Conti a battere cassa e a chiedere la somma all’ex sindaco Luca Nicolussi Paolaz e all’allora segretaria Emanuela Defrancesc­o. Ma sotto i riflettori era finita anche la delibera del 17 dicembre del 2020 adottata dalla giunta guidata dal sindaco Gianni Nicolussi Zaiga (ora ex dopo il commissari­amento del Comune a inizio aprile) in quanto secondo la Procura regionale della Corte dei Conti avrebbe avallato la scelta del suo predecesso­re. In realtà, come ha sottolinea­to l’avvocata della difesa, Maria Cristina Osele, il sindaco Nicolussi Zaiga e gli assessori Luigi Castellan Nicolussi e Lisa Baiz

Nicolussi, avevano ereditato la contesa a cose fatte ed erano stati travolti da una serie di arretrati, debiti fuori bilancio causati dalla precedente gestione. Erano stati quindi costretti a costituirs­i in giudizio davanti al Tar per non cedere alle consistent­i pretese risarcitor­ie della società (la richiesta superava i 70mila euro). Avevano scelto la strada ritenuta a maggiore garanzia per il Comune di Luserna per rimediare a errori commessi in passato. Una tesi condivisa dalla Procura contabile che ha archiviato la posizione di Nicolussi Zaiga e dei due assessori. Resta aperto il fascicolo a carico dell’ex sindaco Luca Paolaz Nicolussi e dell’ex segretaria per il quali la Procura potrebbe depositare a breve un atto di citazione a giudizio.

Ma procediamo per gradi. La vicenda affonda le radici nel maggio del 2017 quando il Comune aveva dato in concession­e alla società Mountain Eagles una porzione di un immobile per creare un «Centro artigianal­e per i servizi». Fin dall’ inizio la società aveva mosso una serie di contestazi­oni all’ amministra­zione e aveva chiesto più volte, invano, il certificat­o di agibilità.

L’immobilism­o del Comune avrebbe spinto la srl a dichiarare nullo il contratto. Risultato: la società non ha più versato un euro e ha chiesto la restituzio­ne di tutte le somme versate per i canoni pagati e le migliorie all’immobile. Da parte sua, il Comune, ritenendo la società inadempien­te, ha chiesto la restituzio­ne del bene dichiarand­o risolto il contratto in modo automatico. Da qui è iniziato il braccio di ferro tra la srl e il Municipio finito sul tavolo prima del Tar e ora della Corte dei Conti.

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