Corriere del Trentino

«LA PAZIENZA È LA VIRTÙ DEI FORTI» MA VA PRESA CON GIUSTA LEGGEREZZA

- Di Brunamaria Dal Lago Veneri

«La pazienza è la virtù dei forti». Una virtù che, purtroppo, non fa parte del mio bagaglio personale. Dichiaro di essere una persona impaziente. Diamo ora una definizion­e dei due termini, della pazienza e della virtù. Il termine pazienza deriva dal latino patientia -ae e significa la capacità di sopportare le avversità con un atteggiame­nto appunto paziente. Il termine virtù deriva anche dal latino virtus - utis e quindi da vir che significa uomo. È forza d’animo, energia morale, per cui l’uomo persegue lo scopo che si è proposto, superando ogni difficoltà, secondo Giovanni Boccaccio è la qualità positiva, il pregio, la dote dell’essere umano. Ci sono varie tipologie di virtù, quelle teologali, che sono la fede, la speranza e la carità. Seguono le quattro virtù cardinali: prudenza, giustizia, fortezza e temperanza. Le ultime tre corrispond­ono alle virtù platoniche, mentre al posto della prudenza in Platone c’è la sapienza (greco: sophia). Si aggiungono un numero di virtù dette etiche, come la liberalità, la gi ust i z i a e cc . La pazi e nza è espressa in molte parole, anche coordinate, alla pazienza la parola pietà, alla pietà l’amore fraterno, all’amore fraterno la carità. Il mondo si dice è redento dalla pazienza di Dio. La pazienza è nella Bibbia la virtù che connota Giobbe e le varie prove che deve sopportare, superandol­e.

Una curiosità che riguarda le nostre terre: in dialetto trentino il bavaglino dei bambini è denominato pazienza. Non ho trovato una fonte che possa spiegare il perché, personalme­nte azzardo che possa derivare da patience, il paziente lavoro di ricamo a mano con cui si ornavano i bavaglini dei neonati. Una particolar­e parte dell’abito talare prende il nome di pazienza o scapolare. Tornando al termine, ci sono molti proverbi e modi di dire. I più noti sono forse questi: «Per ogni cosa esiste un limite invalicabi­le». «La pazienza ha un limite». «Bisogna aver pazienza finché le cose cambino». «Chi è paziente, è prudente». «Chi luogo e tempo aspetta, vede al fin la sua vendetta». «Chi non è paziente si lamenti di sé, non della gente». «Con la pazienza il gobbo va in montagna».

«Con la pazienza la foglia di gelso diventa seta».

Sulla pazienza si sono espressi anche grandi scrittori e pensatori, Jean Jacques Rousseau afferma: «La pazienza è amara, ma i suoi frutti sono dolci».

Chi non ricorda, dai tempi della scuola la citazione di Cicerone usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? (Fino a quando, Catilina, abuserai dunque della nostra pazienza?). Oppure anche l’affermazio­ne di Giacomo Leopardi: «La pazienza è la più eroica delle virtù, giusto perché non ha nessuna apparenza d’eroico». In questo mondo impaziente e iperagitat­o, il mio consiglio da impaziente, è quello di prendere le cose con pazienza e in modo meno aggressivo, soprattutt­o con leggerezza.

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