Baldessari e le accuse di falsi. Sgarbi: caso inesistente
La polemica sulla mostra di Rovereto. Il curatore Scudiero attende gli esiti degli accertamenti
C’è tempo fino all’8 settembre a Rovereto per visitare la mostra Baldessari futurista. Dall’astrattismo al dinamismo al Museo Civico, voluta dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto per valorizzare le 200 opere dell’artista futurista roveretano, che fanno parte del patrimonio del museo. La mostra, organizzata in collaborazione con il Mart, che ha prestato otto opere di Baldessari, nei giorni scorsi dopo l’inaugurazione, è stata oggetto di polemiche. A cont at t are sia Vittorio Sgarbi, presidente del Mart, a cui ha scritto, sia la direttrice della Fondazione Museo Civico di
Rovereto Alessandra Cattoi, a cui ha lasciato un catalogo con i suoi dubbi, è stato Giancarlo Cappelletti, 82 anni. Secondo Cappelletti, ventitré delle opere esposte alla mostra, praticamente metà, sarebbero false. E sostiene che «a guardarle, sembrerebbero troppo recenti per essere state realizzate cento anni fa». Dice poi che «alcune sarebbero emerse sul mercato negli ultimi dieci-quindici anni, dopo essere rimaste nascoste per decenni». Dopo le segnalazioni di Cappelletti, sono intervenuti i Carabinieri del Nucleo Tutel a Patrimonio Culturale di Venezia, che hanno fotografato le tele in mostra, senza però portarle via e trasmesso gli scatti al perito incaricato di analizzarle.
Dal canto loro, i vertici della Fondazione Museo Civico si dicono tranquilli, ribadi
scono «la correttezza del processo di organizzazione della mostra», la cui curatela è stata affidata a Maurizio Scudiero «responsabile dell’Archivio Baldessari per gli eredi e uno dei massimi esperti in circolazione sull’artista», come evidenziano. Il Museo Civico di Rovereto si riserva di prendere provvedimenti per tutelare l’immagine del museo nelle sedi opportune.
Analoga la posizione del presidente del Mart Vittorio Sgarbi, che respinge ogni accusa di falsi e ribadisce l’assoluta credibilità e affidabilità dell’expertise di Scudiero sulla materia.
E sostiene: «Nessuno ha mai dipinto falsi Baldessari. Il caso non esiste».
Il curatore Scudiero, che allo studio di Baldessari si dedica dalla fine degli anni Settanta, attende «con fiducia» gli esiti degli approfondimenti in corso e lamenta che sia stato scatenato «un polverone sul nulla», perché «nel catalogo è spiegata chiaramente l’origine delle opere».
Alle accuse di avere autenticato, in passato, alcuni disegni di Baldessari poi risultati falsi, Scudiero sottolinea come in realtà in quella vicenda, per il tribunale la parte lesa fu proprio lui che, esponendo i suoi dubbi alla Guardia di Finanza, contribuì a sgominare una banda di raffinati falsari.