La protesta davanti al Muse «Guide, condizioni pessime»
La Cgil: costi ridotti sfruttando a dismisura i lavoratori
Negli ultimi sei anni sono 156 le guide del Muse di Trento che hanno deciso di lasciare il loro posto di lavoro. «Stipendi bassi e turni insostenibili» sono i principali motivi che hanno spinto diversi giovani laureati ad abbandonare il lavoro dei loro sogni.
Ieri, la Funzione pubblica della Cgil del Trentino ha organizzato un presidio proprio di fronte all’entrata del Museo, dove decine di lavoratori delle cooperative in appalto hanno potuto raccontare la loro personale esperienza. Un appuntamento, quello di ieri, promosso in riferimento allo stato di agitazione che l’organizzazione sindacale ha proclamato lo scorso 11 aprile: «Le cose stanno peggiorando — spiega Alberto Bellini, segretario di Fp Cgil Trentino — perché nel nuovo appalto, che stiamo leggendo, sparisce la figura dei pilot/coach per fare spazio a educatori e custodi. Fino a quando non avremo risposte chiare, lo stato di agitazione continuerà».
Il periodo cerchiato sul calendario è la fine di giugno, quando è prevista la fine del regime di proroga d’appalto operato dal l e cooperati ve coinvolte. «Stanno riducendo i costi al massimo, sfruttando a dismisura i lavoratori. — continua Bellini — Mentre il Muse attribuisce le colpe alle cooperative, questi ragazzi sono lasciati completamente soli: non hanno orari fissi e non hanno la possibilità di avere i minimi diritti contrattuali di base. Per di più, non hanno un giorno di riposo fisso, ricevono avvisi di cambiamenti di turno solo la sera prima e la loro pausa pranzo dura meno di trenta minuti». Oltre a questo, nei racconti dei giovani emerge la difficoltà di conciliare il lavoro con la vita privata, soprattutto per chi desidererebbe costruire una famiglia.
«E’ passato a trovarci un ex pilot/coach che in passato ha lavorato al Muse –—racconta ancora il segretario — insieme a lui c’era il figlio, che mostrava un cartello emblematico con s c r i t to : “Io non ci sarei se mio padre lavorasse ancora qui”. Spero che il messaggio sia arrivato».
Secondo Bellini, si starebbe delineando uno scenario piuttosto chiaro. L’attuale appalto andrebbe ad «eliminare» la figura del pilot/coach, ovvero quel professionista che guida i visitatori all’interno del museo.
Per questo, l’organizzazione sindacale richiede la «correzione dei documenti di gara e, nel frattempo, la revisione delle questioni contrattuali di ciascun lavoratore».Il segretario generale della Fp Cgil del Trentino Luigi Diaspro ha poi concluso: «Se la situazione non dovesse cambiare, non escludiamo uno sciopero al Muse di Trento».