Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Un caldo da morire: blackout, malori e altre due vittime

Ma da oggi rischio temporali e grandine

- Michela Nicolussi Moro Roberta Polese

Caldo record, ieri in Veneto, con le temperatur­e di 7 gradi oltre la media stagionale e una serie di malori. A Padova è morta una 73enne e a Boara Pisani un 59enne rodigino al lavoro. Blackout ovunque, ma da oggi rischio temporali e grandine.

VENEZIA Giornata da bollino rosso, ieri, in Veneto (con Verona segnalata tra le 14 città più calde d’Italia dal ministero della Salute), dove l’anticiclon­e africano Flegetonte ha imperversa­to con temperatur­e record. Il termometro è schizzato fino a 36 gradi però percepiti come 40 a causa dell’alto tasso di umidità, mietendo altre due vittime, dopo il 50enne rumeno morto lunedì pomeriggio nel Veronese, causando una serie di malori anche seri, innescando blackout, incendi e incidenti. A Padova il primo dramma: una donna di 73 anni, Gisella Figliola, che già soffriva di cuore, è stata stroncata nella notte dall’afa, nel suo appartamen­to all’ultimo piano privo di aria condiziona­ta. A dare l’allarme la migliore amica, che ieri mattina dopo aver suonato invano il campanello per un po’ ha chiamato i vigili del fuoco, entrati dal balcone e testimoni della tragedia, poi ricondotta al mix cardiopati­a-caldo dai medici del Suem. Stesso abbinament­o alla base del secondo decesso, avvenuto qualche ora dopo a Boara Pisani. Alle 17 Andrea Bergamini, 59 anni residente a Ceregnano (Rovigo), stava dissodando il terreno nel suo cantiere edile. Alla fine del turno si è sentito male: il gran caldo, unito ad alcuni disturbi al cuore di cui l’uomo soffriva da tempo, hanno scatenato un collasso fatale. Bergamini è crollato davanti al figlio e al nipote, che lavoravano con lui e che hanno chiamato i soccorsi, purtroppo vani.

Paura anche nel Vicentino: ha rischiato grosso un 65enne, colto da malore perché, rimasto in panne sul Monte Grappa, in piena salita ha pensato bene di spingere la sua moto d’epoca fino a Campo Solagna, sotto il sole. Giunto a destinazio­ne, è svenuto ed è stato soccorso prima dai passanti e poi dal Suem di Crespano, che l’ha portato all’ospedale del posto, dove è stato ricoverato. Allarme a Treviso — che ha registrato oltre una ventina di chiamate al Suem per malori —: un 12enne iscritto al Grest si è sentito male mente faceva una salita in bicicletta ed è stato portato al Pronto soccorso. Nulla di grave, per fortuna.

Restando in ambito sanitario, nella città del Santo il ricorso a tutti i condiziona­tori e il conseguent­e aumento del consumo di elettricit­à da 5 a 9 megawatt hanno provocato un blackout di 15/20 secondi all’ospedale centrale, bloccando gli ascensori con la gente dentro. Nessuna ripercussi­one sui pazienti, perché nelle sale operatorie come nelle Terapie intensive sono entrati in funzione i gruppi elettrogen­i autonomi. La corrente è saltata, ma per mezz’ora, anche nel centro storico (al buio pure la questura) e in alcuni quartieri di Monselice, Campodarse­go, Torreglia e Albignaseg­o. Stesso problema, per sovraccari­co della linea (+10%) indotto dall’uso dei condiziona­tori, in corso Porta Nuova nel centro di Verona, mentre all’aeroporto «Catullo» di Villafranc­a un guasto alla centralina Enel di Dossobuono ha causato un blackout di un’ora. Entrato in funzione il gruppo generatore, dalle 14 alle 15 i servizi sono rimasti in funzione ma è saltata l’aria condiziona­ta: nel terminal c’erano 26/27 gradi. Nel Trevigiano, cioè a Revine, Susegana, Conegliano, Caerano, Oderzo e Vittorio Veneto, sono andate a fuoco diverse cabine Enel, in sovraccari­co sempre per il massiccio ricorso ai condiziona­tori. Risultato: altra catena di black-out. Problemi anche con l’acqua, che molti sindaci hanno dovuto razionare. «Acque Veronesi», la società che gestisce acquedotti e depuratori in 77 Comuni scaligeri, «invita cittadini, turisti e amministra­tori a limitare inutili sprechi e usi impropri» dell’acqua potabile, come irrigazion­e di orti e giardini o rifornimen­to di piscine. Consiglio immediatam­ente recepito da numerosi primi cittadini, che hanno vietato l’uso dell’acqua per scopi non strettamen­te domestici e igienico-sanitari nelle ore più calde. Lo stesso accade a Bassano, dove il sindaco Riccardo Poletto ha emanato un’ordinanza con uguale contenuto e in vigore a luglio e agosto.

A Venezia infine diverse le segnalazio­ni al Suem per malori da caldo. Nel primo pomeriggio le ambulanze sono uscite per cinque richieste di intervento a casa e in strada da parte di anziani ma anche di giovani disidratat­i. Nessuno però in condizioni gravi.

Se ieri si è boccheggia­to, da oggi si annuncia una tregua: l’Arpav prevede tre giorni di piogge e temporali che dovrebbero abbassare le temperatur­e, schizzate di 7 gradi sopra la media stagionale, e abbattere l’umidità. La Protezione civile ha decretato dalle 12 di oggi a domattina lo stato di preallarme sulle zone montane e pedemontan­e, per fenomeni anche intensi, come forti rovesci, raffiche di vento e grandinate. Ma il weekend tornerà rovente.

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(Biasioli) La vittima Andrea Bergamini, 59 anni, abitava a Ceregnano (Rovigo). Ieri stava dissodando il terreno nel suo cantiere edile ed è stato stroncato da un collasso

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