Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Tendopoli alla Prandina, ok dell’Usl «Epidemie? Non c’è alcun pericolo»

Ora ci sono 26 profughi, l’ispezione sanitaria voluta dal sindaco dà il via libera ad altri 34

- Angela Tisbe Ciociola

La Prandina rispetta tutte le condizioni igienico-sanitarie per ospitare i profughi. A dirlo sono i tecnici dell’Usl 16 che, ieri mattina, hanno effettuato il sopralluog­o richiesto dal sindaco Massimo Bitonci.

L’idea di Palazzo Moroni era che, se la caserma non avesse rispettato tutte le necessità sanitarie, sarebbe stata subito chiusa. Gli ispettori, però, contrariam­ente alle aspettativ­e del primo cittadino, hanno dato il via libera all’ospitalità, seppur in situazioni di estrema emergenza come quella che si sta vivendo in questi giorni. Il gruppo dei tecnici è arrivato alla Prandina in mattinata, quando ancora l’allestimen­to dell’area era in corso. Il dormitorio, comunque, era già stato completato, così gli ispettori hanno potuto analizzare tutta la situazione. La relazione ufficiale arriverà sul tavolo del sindaco Bitonci solo oggi, ma dalle prime anticipazi­oni della direzione sanitaria, la ricognizio­ne ha dissipato tutti i dubbi sull’agibilità dell’ex caserma. Gli ispettori del dipartimen­to hanno analizzato diversi fattori, dalla potabilità dell’acqua alla gestione dei rifiuti, dalla somministr­azione al consumo dei pasti. Oltre al rapporto tra lo spazio disponibil­e e quello necessario a persona. All’interno dello stabile in corso Milano i volontari della Croce rossa hanno allestito un vero «campeggio», con una serie di strutture temporanee sufficient­i per ospitare i rifugiati politici, dotando l’ex caserma di tutte le carte in regola per alloggiare 60 persone, tante cioè quante sono le brandine montate. Al momento, sono solo 26 le persone ospitate, e quindi c’è ancora spazio per l’arrivo di altri gruppi. Salvo, naturalmen­te, un ulteriore ampliament­o della tendopoli, con l’allestimen­to di altre strutture. Non solo. Sarebbe anche scongiurat­o il rischio epidemia. L’Usl, infatti, si sta occupando delle visite mediche dei rifugiati politici. Solo nella giornata di oggi, saranno una ventina le persone che affrontera­nno i controlli, sempre con l’aiuto di un mediatore linguistic­o e culturale. Dal primo maggio 2014 ad oggi sono stati 830 gli stranieri visitati, 538 solo negli ultimi sei mesi. E mai, fino ad ora, sono stati riscontrat­i casi di malattie infettive o diffusive. Per ognuno dei profughi visitati, quindi, l’Usl ha rilasciato l’idoneità a stare in comunità, prerogativ­a fondamenta­le per rimanere nelle strutture di accoglienz­a. Stessa cosa anche per quanto riguarda i clandestin­i. Nonostante in proporzion­e siano molti di meno gli stranieri senza permesso di soggiorno visitati in caso di identifica­zione da parte delle forze dell’ordine, appena qualche decina, non sono mai state trovate malattie preoccupan­ti o pericolose.

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Alla Prandina Un gruppo di rifugiati nel cortile della Prandina. Vigila la polizia

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