Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La bambina nacque con disabilità «Inattendibile la consulente Usl»
A processo due ostetriche per un cesareo negato nel 2008
Due ore e mezzo di domande serrate, che hanno messo in non poca difficoltà la consulente dell’Usl 18 Elke Otto. Nell’udienza di ieri del processo per lesioni colpose a carico di Paola Cisotto e Cristina Dibello del reparto di Ginecologia e Ostetricia del «Santa Maria della misericordia» di Rovigo, accusate di aver fatto nascere il 2 dicembre 2008 una bimba di Fiesso Umbertiano poi rimasta tetraplegica e cieca, l’avvocato di parte civile Mario Cicchetti non ha lasciato respirare la consulente dell’azienda sociosanitaria polesana.
La professionista aveva lavorato anche per la procura rodigina, concludendo che non vi erano profili di responsabilità per Cisotto e Dibello tanto che vi era stata una richiesta di archiviazione poi opposta dallo stesso Cicchetti.
Incrociandola nuovamente ieri in aula, anche se stavolta per conto dell’Usl 18, il legale ha cercato in tutti i modi di mettere in difficoltà la consulente chiedendole conto dell’operato delle due imputate alla luce delle linee guida internazionali sul parto. Al termine del lunghissimo contro esame, condito da molti «Non so» da parte della professionista, Cicchetti si è detto soddisfatto. «Sono certo – spiega - di aver fatto emergere con inequivocabile chiarezza la totale inattendibilità della sua consulenza che discolpava le due imputate». Nelle prossime udienze, fissate a settembre, c’è attesa per le annunciate dichiarazioni spontanee delle due imputate.
Quel dicembre 2008 i genitori fiessesi della bimba chiesero di poter avere un parto cesareo, che invece non ci fu. Inizialmente finirono indagati dodici tra medici, ostetriche, infermieri.
La perizia di Elke Otto, allora consulente del pm, però portò alla sostanziale discolpa dei professionisti e alla richiesta di archiviazione del magistrato, alla quale i genitori della bimba si opposero.