Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La Questione veneta Beggiato alla ricerca dell’orgoglio perduto

- Ma.Bo.

«Che

tu sappia. Questa eccelsa immagine del leone ti dissuada dal provocare i veneti, giacché essi contro il nemico hanno il vigore del leone». Così sta scritto sulla Porta Querina che accoglie i foresti a Peschiera del Garda. Ed è da questo «avvertimen­to» che l’ex consiglier­e ed ex assessore regionale Ettore Beggiato ha tratto ispirazion­e per «Questione veneta», la sua terza ricerca (che ha il pregio della provocazio­ne culturale) dopo «1866: la grande truffa» e «Lissa, l’ultima vittoria della Serenissim­a» (Edizioni Scantabauc­hi-Raixe Venete, 293 pagine, 15 euro). Il libro unisce con un «filo azzurro» (il colore nazionale veneto) una galleria variopinta di personaggi, aneddoti e documenti inediti che hanno il comun denominato­re di aver incarnato, in un dato momento della nostra storia, «l’orgoglio veneto». Sono i momenti, spiega l’autore, «nei quali i veneti hanno alzato la testa per difendere la loro famiglia, la loro identità, la loro comunità, la loro Terra». S’incontrano così Silvio Trentin e Massimo Cacciari, Daniele Manin e Ferruccio Macola, Goffredo Parise e i «Serenissim­i». Una riflession­e storica che entra prepotente­mente nell’attualità: dopo lo stop imposto dalla Consulta al referendum indipenden­tista, dopo il magro bottino conquistat­o alle ultime elezioni dalle formazioni venetiste, questa regione può permetters­i di continuare a vivere nel ricordo della Serenissim­a? Il «filo azzurro» che muovendo dai dogi ha attraversa­to almeno altri «tre Veneti», quello della pellagra, quello della locomotiva Nordest e quello della Grande Crisi, può riannodars­i senza sfilacciar­si al «quarto Veneto»? Beggiato è convinto di sì ed anzi, «solo così la questione veneta potrà trovare soluzione». Ma non è forse possibile una terza via per rivendicar­e la specificit­à veneta, che s’impone nell’economia e dovrebbe farlo anche in politica, in antitesi all’isolazioni­smo che sembriamo esserci imposti? La battaglia al centralism­o e allo statalismo può passare solo da un rivendicaz­ionismo che muove dalla storia per non approdare a nulla? Comunque la si pensi, il libro di Beggiato è benzina per il motore del pensiero. Oltre che un appassiona­to inno alla libertà.

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