Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Violentata in discoteca, vicina una nuova denuncia a chi l’ha offesa sul social
In paese nessuno ne vuole parlare. Anche chi passa, chi chiede informazioni, è guardato con sospetto. C’è una ragazzina di 15 anni chiusa in casa dalla vergogna che, dice, è stata sequestrata e violentata in una discoteca nel Trevigiano; c’è un ragazzo di un paese accanto, Filippo Roncato (figlio di noti imprenditori) ai domiciliari per quelle accuse e poi ci sono gli amici di lui che sulla pagina Facebook del giovane, ci vanno giù duro. E attaccano la quindicenne con frasi di autentico livore: «Spero ti stuprino veramente così sai cosa vuol dire! Incolpare un ragazzo così perché fa comodo! Rovinare la faccia a lui e alla sua famiglia». E ancora: «Ci vorrebbe un bell’immigrato che le facesse capire cosa significhi uno stupro».
Parole su cui al momento la procura, né di Padova né tantomeno di Treviso, ha aperto un procedimento. Ma che presto potranno diventare una denuncia. Ambienti vicini alla famiglia della ragazzina (che ieri non ha voluto parlare) infatti sostengono che la ragazzina e il suo legale stiano aspettando il ritorno in Italia della madre per valutare ogni cosa e mettere nero su bianco il tutto con l’obiettivo di presentare una nuova denuncia nelle prossime settimane.
Intanto sempre nei prossimi giorni sono attese le prime mosse dell’avvocato Fabio Pavone, difensore di Roncato. Il legale che ieri è tornato sui post di Facebook («Chi li ha scritti risponderà in maniera diretta. Il mio assistito non può usare i social e rispetta l’ordinanza, quindi ci chiamiamo fuori da questa gogna mediatica») ha annunciato la richiesta per ottenere l’attenuazione della misura, impugnando il pericolo di reiterazione del reato. E dopo aver letto tutte le carte, sarà la volta di una memoria tecnica difensiva. ( n.m.)