Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La bambina-farfalla del writer veneziano conquista Berlino
«Butterfly», ovvero farfalla. Una parola che porta con sé l’immagine dolce e fragile di una creatura da proteggere. L’arte del writer veneziano Michele Tombolini, classe 1963, arriva a Berlino e si fa subito notare: il suo murales incontrerà la realtà aumentata e lancerà un preciso messaggio, mettendosi dalla parte dei bambini violati e sfidando l’indifferenza dei grandi. Inserendosi in «Indelible marks», progetto artistico dello stesso Tombolini che da tempo collabora con Ecpat, associazione che si occupa di prevenire ogni forma di violenza sui minori, «Butterfly» promette meraviglie, tra arte e tecnologia, e si presenta come una storia dura, ma a lieto fine. Una figura di bambina-farfalla, alta più di tredici metri, con grandi ali azzurre e una croce sulla bocca prenderà forma, con l’utilizzo di stickers, sulla parete di un palazzo in Krossener Strasse 36, quartiere di Friedrichshain, a Berlino (domani, alle 19.30, l’inaugurazione). La protagonista è una creatura-simbolo, una Alice nel paese delle meraviglie contemporanea messa al centro di un’opera social e in continua evoluzione. Inizialmente muta e prigioniera, tornerà a volare anche grazie all’intervento degli spettatori, invitati a partecipare attivamente alla performance utilizzando l’app «Tombolini», da scaricare gratuitamente. Grazie ai post del pubblico sui social network - che verranno visualizzati virtualmente sul muro - e alle animazioni 3D proposte dall’artista stesso, la bambina-farfalla riconquisterà la libertà.