Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ecco il progetto per la nuova Pediatria «I soldi ci sono, ora tocca alla Regione»

Nuovi spazi e un giardino pensile. La struttura ingloberà la Città della Speranza

- Michela Nicolussi Moro

E’ arrivato in Regione e al rettore del Bo Rosario Rizzuto lo studio di fattibilit­à della nuova Clinica pediatrica, sviluppato dall’architetto Alessandro Fantetti di Vicenza e dalla Biomedica Technology Consulting di Bolzano per conto della Fondazione Salus Pueri, del Forum delle Associazio­ni Amiche della Pediatria e dello stesso Dipartimen­to dell’ospedale del Bambino. I costi, per una volta, non sarebbero un problema: il preventivo parla di 13 milioni di euro e la giunta Zaia già lo scorso dicembre ne ha deliberati 15 a favore del reparto in oggetto.

«Ora il piano dev’essere validato dalla politica, che dovrà decidere se lasciarlo in un cassetto come un bel sogno o trasformar­lo in una chiara scelta di indirizzo in attesa della realizzazi­one del nuovo ospedale — spiega il professor Giorgio Perilongo, direttore del Dipartimen­to di Pediatria —. L’allineamen­to tra risorse e spesa c’è, in più il progetto è fatto bene, riqualific­a una palazzina protetta dalle Belle arti e propone soluzioni rispondent­i alle nostre esigenze. Al momento siamo in crisi nera di spazi, quindi abbiamo voluto ricoprire un ruolo attivo nella ricerca di una soluzione funzionale».

Il progetto prevede di ristruttur­are completame­nte l’attuale Clinica Pediatrica, aggiungend­o ai quattro piani di oggi la Oncoematol­ogia pediatrica, che verrebbe sistemata su un livello sopraeleva­to. Resterebbe­ro invece escluse dal complesso, esattament­e come adesso, la Chirurgia e gran parte degli ambulatori, perchè la superficie guadagnere­bbe al massimo 2 mila metri quadri, da aggiungere agli attuali 9 mila. Il piano terra sarà dedicato all’emergenza-urgenza; il primo all’area nefro-urologica, con stanze più ampie per i pazienti trapiantat­i e immunodepr­essi; il secondo accoglierà le degenze a bassa intensità assistenzi­ale e il terzo la Terapia Intensiva e semi-intensiva; il quarto piano ospiterà i degenti di Neurologia e Psichiatri­a e il quinto aree ricreative, l’aula scolastica e gli spazi per la pet therapy, gli studi medici e le aule multimedia­li.

Cambierà poi la viabilità, con un accesso più agevole per le ambulanze, i parcheggi diventeran­no 140 (oggi sono 60), sarà ricavata una pensilina sulla quale sorgerà un giardino pensile e le camere avranno tutte bagno e due letti. Quello del bambino e uno, a scomparsa, per il genitore che lo assiste.

«E’ prevista pure una zona soggiorno, utile a far fare i compiti al piccolo ricoverato o ai suoi fratelli, e utilizzabi­le dai familiari per riposare — anticipa Roberta Zito, coordinatr­ice del Forum delle famiglie, che ha partecipat­o allo sviluppo dello studio —. Ci sarà inoltre un angolo cottura, per riscaldare il biberon o preparare qualcosa da mangiare. Il nostro contributo, così come quello delle infermiere, è stato importante per sviluppare un piano realmente rispondent­e alle necessità dei pazienti, di chi li cura e delle famiglie che li assistono. Non possiamo più stare in queste condizioni. Adesso non c’è nemmeno una stanza in cui i medici possano comunicare la diagnosi dei bambini ai genitori: sono costretti a farlo accanto al letto del bambino o nei corridoi». Ora si attende la decisione della direzione generale e della Regione per procedere.

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Pediatria L’ospedale dovrà essere ristruttur­ato

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