Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ecco il progetto per la nuova Pediatria «I soldi ci sono, ora tocca alla Regione»
Nuovi spazi e un giardino pensile. La struttura ingloberà la Città della Speranza
E’ arrivato in Regione e al rettore del Bo Rosario Rizzuto lo studio di fattibilità della nuova Clinica pediatrica, sviluppato dall’architetto Alessandro Fantetti di Vicenza e dalla Biomedica Technology Consulting di Bolzano per conto della Fondazione Salus Pueri, del Forum delle Associazioni Amiche della Pediatria e dello stesso Dipartimento dell’ospedale del Bambino. I costi, per una volta, non sarebbero un problema: il preventivo parla di 13 milioni di euro e la giunta Zaia già lo scorso dicembre ne ha deliberati 15 a favore del reparto in oggetto.
«Ora il piano dev’essere validato dalla politica, che dovrà decidere se lasciarlo in un cassetto come un bel sogno o trasformarlo in una chiara scelta di indirizzo in attesa della realizzazione del nuovo ospedale — spiega il professor Giorgio Perilongo, direttore del Dipartimento di Pediatria —. L’allineamento tra risorse e spesa c’è, in più il progetto è fatto bene, riqualifica una palazzina protetta dalle Belle arti e propone soluzioni rispondenti alle nostre esigenze. Al momento siamo in crisi nera di spazi, quindi abbiamo voluto ricoprire un ruolo attivo nella ricerca di una soluzione funzionale».
Il progetto prevede di ristrutturare completamente l’attuale Clinica Pediatrica, aggiungendo ai quattro piani di oggi la Oncoematologia pediatrica, che verrebbe sistemata su un livello sopraelevato. Resterebbero invece escluse dal complesso, esattamente come adesso, la Chirurgia e gran parte degli ambulatori, perchè la superficie guadagnerebbe al massimo 2 mila metri quadri, da aggiungere agli attuali 9 mila. Il piano terra sarà dedicato all’emergenza-urgenza; il primo all’area nefro-urologica, con stanze più ampie per i pazienti trapiantati e immunodepressi; il secondo accoglierà le degenze a bassa intensità assistenziale e il terzo la Terapia Intensiva e semi-intensiva; il quarto piano ospiterà i degenti di Neurologia e Psichiatria e il quinto aree ricreative, l’aula scolastica e gli spazi per la pet therapy, gli studi medici e le aule multimediali.
Cambierà poi la viabilità, con un accesso più agevole per le ambulanze, i parcheggi diventeranno 140 (oggi sono 60), sarà ricavata una pensilina sulla quale sorgerà un giardino pensile e le camere avranno tutte bagno e due letti. Quello del bambino e uno, a scomparsa, per il genitore che lo assiste.
«E’ prevista pure una zona soggiorno, utile a far fare i compiti al piccolo ricoverato o ai suoi fratelli, e utilizzabile dai familiari per riposare — anticipa Roberta Zito, coordinatrice del Forum delle famiglie, che ha partecipato allo sviluppo dello studio —. Ci sarà inoltre un angolo cottura, per riscaldare il biberon o preparare qualcosa da mangiare. Il nostro contributo, così come quello delle infermiere, è stato importante per sviluppare un piano realmente rispondente alle necessità dei pazienti, di chi li cura e delle famiglie che li assistono. Non possiamo più stare in queste condizioni. Adesso non c’è nemmeno una stanza in cui i medici possano comunicare la diagnosi dei bambini ai genitori: sono costretti a farlo accanto al letto del bambino o nei corridoi». Ora si attende la decisione della direzione generale e della Regione per procedere.