Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Nuova vita all’estero: pensionati in fuga

«Meno tasse». I nonni emigrano per star meglio. E nascono agenzie «chiavi in mano»

- Nicolussi Moro

Sempre più pensionati veneti emigrano verso Canarie, Thailandia, Paesi dell'Est, Portogallo, Spagna e Germania per poter usufruire interament­e o con una tassazione minima della pensione. Ad Altavilla Vicentina è nata l’agenzia che li assiste in tutte le pratiche.

Sorridenti nelle foto scattate sulle spiagge di Tenerife e della Thailandia, logorroici nelle cartoline piene di punti esclamativ­i e cuoricini spedite da Bulgaria, Portogallo e Spagna, in posa plastica nei selfie improvvisa­ti sotto la Torre Eiffel o tra i mercatini di Natale a Dresda e a Monaco. Eccola la terza vita «ricca» e felice dei pensionati che in Veneto erano stati condannati a una vita di stenti dalle tasse, dai superticke­t sanitari, da affitti e bollette esagerati. La frustrazio­ne di dover contare il centesimo per arrivare alla fine del mese dopo decenni di lavoro ha vinto sull’amor patrio e così sempre più «nonni» stanno emigrando per raggiunger­e lidi in cui la pensione se la possono godere al lordo. O quasi. «L’Italia è il Paese con la tassazione più alta, oltre il 50% — spiega Rita Turati dello Spi Cgil —. In Francia la percentual­e è del 15%, in Germania del 5%(un pensionato paga una media di 39 euro all’anno contro i 4mila del nostro Paese, ndr), in Portogallo e Bulgaria non ci sono prelievi. Ci si gode la pensione al lordo, mentre qui si fatica a vivere. E infatti a lasciare il Veneto sono soprattutt­o anziani con una pensione tra i 900 e i 1300 euro, che all’estero consente un’esistenza più che dignitosa». «Il fenomeno esiste da diversi anni — conferma Irma Canazza, del Sindacato pensionati della Cisl Veneto — e riguarda anche chi può contare su pensioni alte e magari su altre entrate o patrimoni immobiliar­i, sui quali dovrebbe pagare imposte ingenti».

E così ai pionieri, volati nei paradisi della terza età nel 2003, man mano si sono aggiunti sempre più emuli, al punto che ormai il flusso di «nonni in fuga» è talmente consistent­e da essere evidenzian­o nell’ultimo report dalla Fondazione «Migrantes» della Cei e denunciato con preoccupaz­ione dall’Istat. «Dai nostri dati emerge un significat­ivo 6% di over 65enni veneti che emigrano, soprattutt­o in Ucraina, Romania e Bulgaria — spiega monsignor Giancarlo Perego, direttore generale di Migrantes — al seguito delle badanti ma in primo luogo per motivi economici. Qui con la pensione non arrivano alla fine del mese, nei Paesi dell’Est possono permetters­i un buon tenore di vita». «Dal 2010 al 2014 i pensionati italiani emigrati sono aumentati da 2553 a 5345 — denuncia l’Istat — per un incremento del 109%, che significa 1 miliardo di euro all’anno in uscita dallo Stato sotto forma di assegni e trattament­i assistenzi­ali verso altre 150 nazioni». A riequilibr­are i conti ci pensano i contributi versati da 200mila immigrati che poi però sono tornati nella terra d’origine, rinunciand­o così alla pensione tricolore.

E poi i «nonni in fuga» hanno alimentato un business che sta creando nuovi posti di lavoro. Come svelano i sindacati, sono nate agenzie specializz­ate nell’assisterli. Tra le prime la «Nuova Vita» di Altavilla Vicentina, che per un costo compreso tra 1200 e 1800 euro si occupa di tutto, anche attraverso collaborat­ori in loco. «Una volta sbrigate le incombenze italiane, come la chiusura delle utenze o la disdetta del contratto di affitto, potrete partire serenament­e — si legge sul sito di «Nuova Vita» —. All’arrivo in aeroporto i nostri collaborat­ori vi porteranno in un hotel di nostra fiducia, dove rimarrete il solo tempo necessario a trovare un’abitazione di vostro gradimento. Dal giorno successivo, tramite agenzie immobiliar­i a noi affiliate, inizierete a visionare case confacenti alle vostre richieste e, trovata la giusta soluzione, sarete affiancati nella stesura del contratto dai nostri collaborat­ori. Anche per l’apertura delle varie utenze quali energia elettrica, acqua, gas, Internet. La fase successiva sarà la richiesta di residenza, nuovo codice fiscale, assistenza sanitaria, conto bancario. Per poter poi sfruttare la possibilit­à di ricevere dall’Italia la pensione detassata e quindi aumentata — aggiunge l’agenzia — una volta trascorsi i sei mesi di residenza, bisognerà inoltrare all’Inps la richiesta e anche qui saremo al vostro fianco». Garantito pure il supporto per trovare negozi, chiamare l’elettricis­ta, l’idraulico o l’antennista, per comprare o reimmatric­olazione l’auto. Pacchetto completo, insomma.

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