Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Consiglio infuocato Fi vota contro Bitonci
Caos in Aula per i limiti alle aperture di take away in centro storico contrari Bianzale e Pasqualetto, ma la maggioranza tiene con 17 a 12
Alla fine è successo. Dopo mesi di tensione tra una parte dei forzisti (quelli sostenuti dal commissario Simone Furlan) e il sindaco Massimo Bitonci, per la prima volta gli azzurri hanno votato ufficialmente contro una modifica del regolamento proposta dalla maggioranza. Il pacchetto delle cosiddette norme anti-kebab però è passato con il voto dei forzisti fedeli al sindaco.
«Io non mi vergogno di abitare a Cittadella. Anzi: rivendico l’intenzione di esportare il modello Cittadella. Perché là sembra di essere in Svizzera, mentre in alcune zone di Padova sembra di essere in Africa». Con queste parole, il sindaco Massimo Bitonci ha benedetto lo stop alle nuove aperture di kebabbari nel centro storico della città grazie all’approvazione del nuovo regolamento comunale che obbliga le nuove attività artigianalialimentari (cioé pizzerie d’asporto, fast food, take away, rosticcerie e friggitorie, sono esclusi i ristoranti) a utilizzare prodotti che appartengono alla filiera veneta almeno nella quantità del 60%. Il provvedimento - del tutto simile a quello che era stato già adottato a Cittadella nel 2011 quando Bitonci era sindaco lì - è stato illustrato ieri sera nell’aula di Palazzo Moroni dalla vicesindaco Eleonora Mosco che, dopo un’accesa discussione, è riuscita a farlo approvare con 17 voti favorevoli, 2 astenuti (il grillino Giuliano Altavilla e Jacopo Silva di Rossi per Padova) e 12 contrari (tra cui i due forzisti Manuel Bianzale e Carlo Pasqualetto). E la notizia sta proprio nelle righe tra le parentesi qui sopra. Perché è la prima volta, dall’inzio della crisi che sta facendo vacillare la maggioranza, che i due consiglieri azzurri in rotta con Bitonci e sostenuti dal commissario cittadino Simone Furlan hanno deciso di esprimersi in maniera contraria rispetto alla coalizione in cui sono stati eletti. Poco importa che il voto fosse alla vigilia del tavolo di concertazione dell’intero centrodestra che (a questo punto) probabilmente mai si farà, se non fosse stato chiaro il messaggio di queste settimane, il voto di ieri è la conferma che la spaccatura è insanabile. Per il sindaco e i suoi fedelissimi (presenti in aula anche il segretario provinciale Andrea Ostellari e il consigliere regionale Fabrizio Boron), dunque, le difficoltà vanno innegabilmente aumentando di giorno in giorno, dando adito a scenari imprevedibili. La situazione di tensione è tale che il democratico Massimo Bettin ha azzardato: «Abbiamo assistito all’ultimo consiglio comunale dell’era Bitonci».
Tornando agli azzuri, annunciando il suo voto contrario, Pasqualetto ha spiegato: «Non posso esprimermi a favore di un provvedimento anti-mercato come questo. Forza Italia è sempre stato un partito che ha fatto della dottrina liberale la propria base. E tale resterà». «Mi spiace constatare – gli ha fatto eco il capogruppo Bianzale, riferendosi evidentemente alla vicesindaco Mosco – che questa misura illiberale sia stata proposta da un’esponente di Forza Italia che forse è passata in un altro partito». È a questo punto che dal pubblico sono partite le offese: «Traditori! Vergognatevi! Dimettetevi!», mentre dai banchi si accendeva la discussione. «Lo sapete che la maggior parte della carne adoperata per fare i kebab viene prodotta a Verona?», ha ricordato Enrico Beda (Pd); «Questo provvedimento espone il Comune al rischio di ricorsi al Tar», ha sottolineato Roberto Marinello di Padova 2020. Provocatorio (come sempre) il capogruppo di Rifare Padova Antonio Foresta: «Vorrei sapere per quale motivo un calabrese come me non possa aprire in centro un fast food che venda soppressate, melanzane, panzerotti e arancini». «Come al solito – l’accusa di Margherita Colonnello (Pd) – state soltanto facendo un po’ di spicciola propaganda». Quindi, come prevedibile, gli altri due consiglieri di Forza Italia, Enrico Turrin e Nicola Lodi, hanno preso le distanze dal loro capogruppo e rinnovato fedeltà all’amministrazione in carica.
Infine la vicesindaco Mosco ha ricordato come il regolamento, scritto dal municipio con tutte le associazioni dei commercianti padovani, riguarderà (per un periodo sperimentale di un anno) la zona delimitata da piazza delle Erbe, piazza dei Frutti, piazza dei Signori, il Ghetto, le Riviere, via VIII Febbraio, piazza Garibaldi, via San Francesco, via Roma, via Umberto I e Prato della Valle. Per la cronaca, va segnalato che tra il pubblico, insieme con alcuni studenti della rete Udu autori di una protesta silenziosa nei confronti del sindaco Bitonci, erano presenti numerosi esponenti dei comitati pro e contro il cosiddetto restyling dello stadio Plebiscito. Al momento di dibattere la mozione sullo stadio presentata da Andrea Micalizzi (Pd), però la maggioranza ha chiuso la seduta. Sarà per la prossima volta. Forse.
Bitonci A Cittadella sembra di stare in Svizzera, qui a Padova ci sono zone che sembrano Africa