Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ficarolo, l’hotel resta requisito Il prefetto: ospiti solo 15 profughi

L’albergator­e: troppi. Vertice dei sindaci, offerti alloggi a San Martino e Papozze

- Nicola Chiarini

L’Hotel «Lory» di Ficarolo resterà requisito per l’accoglienz­a di 15 profughi (e non più 30) in arrivo da Borgo Fiorito di Adria, in attesa che i sindaci, già riconvocat­i per il 17 novembre, individuin­o altre disponibil­ità per l’accoglienz­a diffusa. È quanto emerso nell’incontro a porte chiuse di ieri tra i Comuni polesani e il prefetto Enrico Caterino con i vertici delle forze dell’ordine.

«Modalità e tempi di trasferime­nto - spiega Caterino - verranno condivisi con il sindaco Fabiano Pigaiani e con l’albergator­e Luigi Fogli, ma è una soluzione temporanea nel quadro di collaboraz­ione che ha iniziato a delinearsi concretame­nte».

In questi dieci giorni tutti i sindaci polesani sono invitati a verificare l’eventuale fruibilità di strutture, pubbliche o private, perché ne possa essere valutata l’adeguatezz­a ai fini dell’ospitalità di piccoli nuclei di profughi. Una modalità concordata per agevolare un percorso d’integrazio­ne e concertazi­one con le comunità locali.

Il primo ad avanzare una proposta è stato il sindaco di San Martino di Venezze, Vinicio Piasentini, che ha indicato le ex scuole elementari del paese. Disponibil­ità sarebbe stata già dichiarata anche da Papozze. Pigaiani è già al lavoro. «Verificher­ò se vi siano appartamen­ti adeguati in paese - dice in modo da trovare rapidament­e alternativ­e all’Hotel Lory».

Il proprietar­io Fogli, che aveva minacciato di incatenars­i all’arrivo dei profughi, nella trasmissio­ne «Quinta colonna» su Rete4 ha però detto di essere disponibil­e ad accogliere solo 7-8 profughi a patto che la requisizio­ne sia revocata.

Certo, nel corso della discussion­e in Prefettura, sono emerse posizioni distinte, anche se non chiusure nette, pur con le immancabil­i «intemperan­ze» di Massimo Bergamin. «Non sono contrario all’accoglienz­a dei veri profughi - dice il sindaco di Rovigo - ma voglio sapere chi sono le 213 persone ospitate in città, anche a loro tutela. Per questo continuerò le ispezioni».

Tra i temi affrontati, la comunicazi­one verso l’esterno, col richiamo del prefetto a non soffiare sul fuoco delle paure anche perché «non si sono mai registrati reati dove queste persone sono ospitate». Un aspetto, quello della comunicazi­one, sottolinea­to anche dal presidente della Provincia, Marco Trombini, critico verso «qualche cialtrone».

 ??  ?? Proteste Attesa per la reazione di chi non vuole i profughi
Proteste Attesa per la reazione di chi non vuole i profughi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy