Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Mercatini, bar e punti di ascolto Si moltiplicano le sedi elettorali
LA CITTÀ AL VOTO LE STRATEGIE
PADOVA Si dice, con una certa ragione, che la disaffezione dei cittadini nei confronti dei politici e dei loro partiti non sia mai stata così elevata come in questi anni. Tanto che, in vista delle elezioni amministrative dell’11 giugno prossimo con eventuale ballottaggio il 25, la quota assolutamente imprevedibile di coloro che diserteranno le urne potrebbe rivelarsi decisiva, condizionando l’esito del voto in un verso piuttosto che nell’altro.
Allora non può essere considerato soltanto un caso che più o meno tutti gli otto candidati a sindaco di Padova, in questa lunghissima campagna elettorale che di fatto è in corso già da quattro mesi e mezzo (cioè dalla caduta anticipata, a metà novembre scorso, dell’ex primo cittadino leghista Massimo Bitonci), si siano gettati alla ricerca di un contatto più diretto, per non dire personale, con la gente. E ciò è avvenuto non solo con la presenza quotidiana degli aspiranti sindaci nei mercati rionali, dove spesso i banchetti dell’uno e dell’altro vengono strategicamente posizionati a pochi metri di distanza e si fa quasi a gara a chi stringe più mani e scatta più selfie con i clienti delle bancarelle, ma anche con l’apertura, mai così massiccia, di una miriade di sedi elettorali sparse per il territorio comunale. Insomma, anche se la politica 2.0 ha un ruolo fondamentale, non si vive di solo Facebook. Da questo punto di vista, il leader incontrastato è il candidato indipendente Luigi Sposato, fondatore dell’Eurointerim e promotore della lista civica Osa, che domattina in piazza Cavour proprio a fianco dell’omonimo Caffè (già quartier generale del forzista Marco Marin alle amministrative del 2009), inaugurerà il suo settimo centro d’ascolto, dopo quelli dell’Arcella, di Mortise, di Ponte di Brenta, della Guizza, di Montà e di Voltabarozzo. A stretto giro, c’è poi Bitonci che, dopo l’ampia sede di via Aspetti (all’ingresso della galleria San Carlo) e quella più piccola e strategica di piazza delle Erbe (a due passi dal cancello di Palazzo Moroni), si appresta ad aprire due nuovi punti elettorali, uno alla Sacra Famiglia e l’altro alla Guizza. A quest’ultimi inoltre, tra oggi e domani, si aggiungeranno quelli dei suoi alleati: Forza Italia in riviera Ponti Romani a fianco del Brek (al taglio del nastro è annunciata pure la presenza dell’avvocato-senatore Niccolò Ghedini, del commissario regionale Adriano Paroli e dell’europarlamentare Elisabetta Gardini) e Fratelli d’Italia in via Buonarroti. Quindi, la prossima settimana, sarà la volta dell’alfiere di Coalizione Civica Arturo Lorenzoni, che terrà a battesimo le due sedi del suo movimento: la prima in corso del Popolo, ai piedi dell’Hotel Corso, e l’altra tra via Eremitani e riviera Ponti Romani, dove fino a qualche tempo fa c’era la pasticceria siciliana Dai Pupi.
Il punto più spazioso e di prestigio è però quello dell’ex presidente dell’Interporto Sergio Giordani, candidato di Pd e moderati di centrodestra, che si trova in piazza dei Frutti tra via Boccalerie e via Pietro d’Abano. Risultano invece ancora sprovvisti di un centro d’ascolto gli altri quattro aspiranti primi cittadini ovvero Simone Borile (M5S), Maurizio Meridi (Casa Pound), Carlo Schievano (Movimento per la Famiglia) e Alessio Farinella (Riscossa Italia). Alle elezioni però mancano ancora due mesi e mezzo. Dunque mai dire mai. Nella speranza che, nel frattempo, scenda magari in campo anche una donna.