Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Scalata alla Fiera, scambio di accuse tra Zilio e Pellizzari

- Marco de’ Francesco

PADOVA Nessun «assalto alla diligenza». Fernando Zilio, il presidente della Camera di Commercio, respinge l’«accusa gravissima» di aver approntato un piano per scalare Fiera Immobiliar­e, la società che detiene i padiglioni di via Tommaseo e che risulta controllat­a al 47,3% dal Comune, al 47,3% dalla Camera di commercio e al 5,4% dalla Provincia di Padova. E che non naviga in buone acque: paga 1,5 milioni di euro di mutuo all’anno (acceso nel 2005) con i soldi degli affitti dei padiglioni. Flusso di denaro che si è arrestato agli inizi del 2017: Geo (la società che gestisce la fiera) dice che l’ammontare va ripensato. Comunque sia, si tratta di una situazione complicata, anche dal punto di vista giuridico. Ma la questione che ha fatto alzare la temperatur­a in città è quella dell’aumento di capitale. Era emersa, una settimana fa, anche nelle pagine Facebook dell’ex sindaco (e candidato nella corsa a palazzo Moroni) Massimo Bitonci e del presidente di Fiera Immobiliar­e Massimilia­no Pellizzari (molto vicino al primo) la notizia secondo la quale Maurizio Pirazzini e Enrico Zin (rappresent­anti della Camera di Commercio e della Provincia nel Cda dell’Immobiliar­e) avrebbero chiesto un aumento di capitale di 4 milioni per coprire il buco di 230mila derivante dal mancato pagamento degli affitti. Secondo quanto riportato, siccome il commissari­o De Biagi, che attualment­e siede a palazzo Moroni, non aderirebbe in sede di assemblea dei soci, l’aumento porterebbe la Camera di Commercio al 52,5% del pacchetto. La maggioranz­a. Secondo Zilio, invece, le cose stanno così: «Il 24 marzo ho ricevuto una lettera firmata dal presidente Pellizzari. Si legge che per adesso non si può convocare l’assemblea dei soci per l’approvazio­ne del bilancio chiuso alla fine del 2016; e che il Cda, valutata la bozza di bilancio in una seduta del 14 marzo 2017 ritiene necessario fornire dettagli dei rischi emersi prima dell’approvazio­ne del bilancio, che allo stato impongono di proporre un aumento del capitale sociale. Ripeto, c’è la firma di Pellizzari. Quanto a me, sono il rappresent­ante legale del socio Camera di Commercio. E la gestione dell’impresa spetta esclusivam­ente agli amministra­tori». Zilio ha affermato ieri che «la Camera intende trasferirs­i in area Fiera, e lo farà contando sul 48% delle quote; e vuole collaborar­e con Geo. Circa l’aumento di capitale, da una sintesi del lavoro (non ancora pubblico) di Sinloc (società di servizi di consulenza e che agisce per come management in diversi settori) sembrerebb­e necessario. Comunque sia, il Cda deciderà la data dell’assemblea dei soci. Poi, si deciderà il da farsi». Insomma, Ziolio dice: «Io non c’entro». Pellizzari, però, non arretra: «È vero che ho firmato quel documento, emerso a seguito di un Cda del 22 di marzo; ma che dovevo fare? Io sono il presidente, mentre la maggioranz­a (Pirazzini e Zin) aveva deciso di chiedere l’aumento. Grave che Zilio non conosca questi meccanismi».

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