Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Scontro sull’area della «Fattoria» ma è via libera al Piano alienazioni
Iniziata in consiglio comunale la maratona sul bilancio di previsione
ROVIGO Nonostante la «guerriglia» dell’opposizione, il consiglio comunale approva il Piano delle alienazioni, primo voto nella maratona sul bilancio di previsione che proseguirà in aula anche oggi. L’atto, passato con il sì compatto della maggioranza, mette sul mercato 10 proprietà comunali, di cui 5 immobili (tutti presenti anche nel piano 2016) e 5 terreni per un valore complessivo poco al di sotto dei 2,5 milioni di euro.
Il fuoco di fila della minoranza si è concentrato in particolare sulla vendita di piazzale Di Vittorio, il bene di maggior valore, con base di un milione di euro, e sul «relitto» di terreno di 6.600 metri quadri a ridosso del centro commerciale «La Fattoria», reintrodotto nel Piano con una base d’asta di 40 mila euro, dopo un tentativo di vendita non andato a buon fine un paio d’anni fa, nonostante un’offerta di 310 mila euro.
E proprio su questo punto si è innestato l’emendamento che, presentato dai tre consiglieri della Lista Menon, chiedeva il ritiro del terreno dal Piano, chiedendo chiarimenti tecnici e politici. «Nel 2015 – dice la capogruppo Silvia Menon – l’area è stata oggetto di procedura negoziata e aveva visto con un’offerta della Fattoria per 310 mila euro, più alta di quella della ditta Gardina con 41 mila. L’impresa si è poi chiamata fuori, contestando un errore tecnico del Comune e ricevendo dal Comune stesso indietro la cauzione versata per la partecipazione. Credo sia giusto avere ulteriori chiarimenti, per essere sicuri di procedere nel migliore dei modi». Una posizione sostenuta da tutte le forze d’opposizione e che trova qualche attenzione in maggioranza, in particolare da Alberto Borella (Gruppo Misto) che al momento del voto esce dall’aula, dopo un intervento critico.
L’emendamento viene bocciato, quindi, con 20 voti del centrodestra, convinto che la base d’asta sia congrua e la procedura appropriata, compreso quello di Renato Borgato (Gruppo Misto) che aveva annunciato l’astensione, e 12 dell’opposizione (Pd, M5S, Lista Menon, Fare!, Coscienza Comune).
Il confronto si è,nuovamente acceso sull’alienazione di piazzale Di Vittorio di cui, sempre un emendamento della Lista Menon, chiedeva lo stralcio. «Non si può mettere in vendita un’area in centro città, senza che vi sia un piano definito», dice l’opposizione, critica anche sulla possibilità che Asm, spa di Palazzo Nodari, possa acquisire l’area per realizzare un centro servizi. Anche in questo caso, però, l’emendamento è respinto con 22 no (maggioranza + Fare!) e 11 sì della minoranza (Pd, M5S, Lista Menon, Coscienza Comune).