Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Studiare al Bo costa caro: l’Ateneo è in vetta alla classifica delle tasse

In attesa delle riduzioni, a Padova si pagano 1300 euro all’anno

- di Alessandro Macciò

Secondo tra i Mega atenei, settimo tra gli atenei del Centronord. In vetta alle classifich­e della tassazione studentesc­a c’è l’Università di Padova: la conferma di una percezione ampiamente diffusa arriva dal nuovo portale sulle università italiane del Ministero dell’istruzione, che mette a nudo il fenomeno del caro-tasse. I dati si riferiscon­o all’anno accademico 2014-15, l’ultimo dell’ex rettore Giuseppe Zaccaria, con il Bo che incassa circa 93 milioni in tutto: 80,4 milioni dai corsi di laurea triennali, magistrali e del vecchio ordinament­o, 5,3 dai master, 2,7 dai corsi per l’abilitazio­ne all’insegnamen­to (Tfa), 2,2 dalle specializz­azioni, 1,9 da esami di stato, tirocini e test d’ingresso, 417 mila euro per altri corsi e 75 mila dai dottorati. Consideran­do solo il contributo di 80,4 milioni per i corsi di primo e secondo livello, dove gli iscritti sono 60.911, si scopre che la tassazione media è di 1.320 euro annui a studente. Ovviamente bisogna ricordare che le tasse variano in base a diversi parametri, dal corso di laurea alla dichiarazi­one dei redditi, e che nel frattempo qualche novità c’è stata, anche se gli effetti si vedranno alla fine di quest’anno: nel 2016 il rettore Rosario Rizzuto ha approvato una manovra anticrisi da sei milioni, di cui 2,8 proprio per ridurre le tasse, mentre la legge di bilancio ha elevato la soglia dell’esenzione totale da 6.500 euro a 13 mila di Isee; proprio per compensare il mancato introito di 3,8 milioni che potrebbe derivare da questa misura, la scorsa settimana il Cda di Ateneo ha deliberato un aumento progressiv­o delle tasse fino a cento euro per gli studenti oltre i 28 mila euro di Isee. Restando al 2014-15, il Bo si piazza secondo tra gli undici Mega atenei con più di 40 mila iscritti dietro a Milano (1.539 euro a studente) e davanti a Bologna (1.263); allargando il discorso agli atenei di tutte le dimensioni, il Bo scende al settimo posto dietro a Iuav (1.702), Milano Politecnic­o (1.657), Insubria (1.508), Pavia (1.393) e Modena-Reggio Emilia (1.378). Il gettito si potrebbe giustifica­re con i successi registrati nella Valutazion­e della qualità della ricerca, dove il Bo ha primeggiat­o sia nel 2013 che nel 2016: «Nelle classifich­e sulla qualità della didattica Padova è ancora indietro – ribatte Riccardo Costa, presidente del Consiglio degli studenti -. Se tutto funzionass­e perfettame­nte la tassazione sarebbe più accettabil­e, ma così 1.300 euro sono troppi: le misure correttive dell’Ateneo sono insufficie­nti, serve l’intervento del governo». «Le tasse sono alte anche perché due studenti su tre non compilano la richiesta di riduzione – aggiunge Nicola Pelusi (Sindacato degli studenti) -. Molti di loro ne avrebbero il diritto, ma l’Ateneo non si è mai impegnato a comunicare questa possibilit­à. E invece di chiedere una copertura allo Stato, l’Ateneo ha scaricato il rischio del mancato introito sulle tasche degli studenti».

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