Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Don Pistolato: «In Kosovo ci sono ancora terre di nessuno, ma là l’Islam è moderato»

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«Ho assistito io a un incontro nella moschea più antica di Peje, ristruttur­ata dagli italiani, dove i giovani criticavan­o l’Imam, chiedevano un Islam più aperto riconsider­ando alcuni obblighi e atteggiame­nti». Questo per dire cosa don Pistolato? «Per dire che in Kosovo l’Islam è ancora abbastanza moderato, anche se è vero che negli ultimi cinque-sei anni, ha cominciato a far breccia l’Islam più fondamenta­lista».

Monsignor Dino Pistolato è stato per anni responsabi­le della Caritas del Nordest e della Caritas Venezia, erano in quegli anni dopo la guerra in Kosovo che è cominciata la collaboraz­ione con un centro giovanile a Peje, dove sono stati istituiti corsi profession­ali, attivate scuole e in cui lavorano quindici persone. Attraverso le attività sportive, culturali la Caritas ha da subito mirato alla costruzion­e della pace e della tolleranza.

Qualcuno comincia a dire che il Kosovo è covo dei terroristi islamici.

«Alcune zone sono ancora terra di nessuno come lo erano durante e dopo la guerra, le frontiere sono quelle che sono, dopo il conflitto certe aree erano fertili per la criminalit­à e la prostituzi­one, ma l’Islam mi pare essere ancora moderato».

Cosa ha pensato dopo gli arresti dei quattro giovani kosovari che volevano f are un attentato a Venezia?

«Le dico una cosa: in tempo reale mi è arrivato un messaggio da alcuni conoscenti del Kosovo con cui esprimevan­o una grande mortificaz­ione e sofferenza. Un anno e mezzo fa abbiamo portato a Venezia ottanta giovani kosovari che hanno suonato in molte chiese della città riscontran­do grande successo e solidariet­à».

Avete mai avuto problemi al centro giovanile di Peje con gli islamici?

«I cattolici in Kosovo sono lo zero virgola... Anche nel centro giovanile la stragrande maggioranz­a è composta da musulmani, che convivono tranquilla­mente con i cristiani e gli ortodossi. E’ vero si cominciano a notare le barbe lunghe negli uomini che prima non c’erano, ma le donne sono ancora senza il velo.. Noi abbiamo sempre lavorato per costruire gruppi multietnic­i e multirelig­iosi, dopo la guerra sono state costruite 130 case, abbiamo trattato in maniera parallela con imam e parroci». ( f. b.)

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Caritas Dino Pistolato

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