Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Confronto all’americana per la ladra di Rolex Uno degli ottantenni derubati dovrà riconoscerla tra altre persone che le somigliano
Dovrà riconoscere la donna che l’ha derubato, nascosto dietro un vetro, tra altre due giovani molto somiglianti. Sarà un incidente probatorio in stile film poliziesco americano quello che dovrà affrontare l’ottantenne che lo scorso 2 luglio è stato derubato di un Rolex da 15mila euro da una ragazza nomade.
La giovane l’aveva avvicinato in via Goito mentre l’anziano era a spasso con il nipotino. Gli ha chiesto informazioni stradali e poi l’ha abbracciato per ringraziarlo. Così facendo, però, gli ha sfilato il costoso orologio dal polso. Una tecnica che è sempre più diffusa tra le giovani rom e che sta mietendo sempre più vittime. Un’operazione, però, di cui l’uomo si è accorto solo una volta tornato a casa. Quando si è presentato in questura per la denuncia, gli agenti gli hanno mostrato una serie di foto segnaletiche di giovani che corrispondevano alla descrizione e che erano conosciute per fatti simili. Tra i vari volti, l’anziano ne ha riconosciuto uno, segnalandolo agli agenti. Il sostituto procuratore Daniela Randolo, così, ha chiesto un incidente probatorio per cristallizzare la sua testimonianza, un riconoscimento personale per mettere nero su bianco quanto dichiarato in questura agli agenti di polizia. L’anziano, così, si troverà di fronte, protetto da un vetro oscurante in una stanza attrezzata ad hoc, la donna sospettata del furto. Vicino a lei, due «birilli», persone somiglianti ma innocenti, chiamate proprio per essere sicuri che la vittima riconosca con certezza l’autore del furto. Solo a questo punto, quindi, la testimonianza dell’anziano avrà valore di prova.
Birilli La presunta ladra sarà messa a confronto con due donne che le somigliano dette «birilli»