Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«No-vax», altri quattro medici sotto osservazione
Dopo il caso Gava, resta alta l’attenzione degli Ordini. Simioni: «Monitoriamo il web»
Non si è conclusa, in Veneto, l'offensiva degli Ordini dei Medici nei confronti degli iscritti che manifestino, o abbiano manifestato, espressioni di criticità (se non proprio di vero dissenso) nei confronti dell’efficacia vaccinale. Come si sa, è stato proprio un veneto il primo medico «no-vax» radiato, e cioè quel Roberto Gava (1956), cardiologo dell’ospedale di Castelfranco, che in privato da anni conduceva una seguitissima attività di consulenza vaccinale (ma sarebbe meglio dire «anti-vaccinale»). Il dottore è stato cacciato lo scorso aprile dall’Ordine di Treviso, «per non aver tutelato, nell’esercizio della propria attività di medico, la salute individuale e collettiva, non basando le proprie prescrizioni sulle evidenze scientifiche disponibili e sottraendo le persone assistite, in particolare i minori, a trattamenti scientificamente fondati e di comprovata efficacia. E per aver denigrato la professionalità e le competenze dei colleghi».
La notizia di oggi invece è che dopo Gava ci sarebbero almeno altri quattro medici «sotto osservazione» per le loro posizioni non ortodosse. L’informazione giunge da Padova, dove l’Ordine provinciale, dopo aver ricevuto alcune segnalazioni, avrebbe iniziato a monitorare appunto la posizione di «due-quattro» iscritti. Non ancora una vera e propria indagine, ma una prima attività conoscitiva. Il presidente dell’Ordine, Paolo Simioni, è prudente: «Noi ci muoviamo su un piano istituzionale — spiega —. Abbiamo un ruolo e delle competenze molto precise. Posso dire comunque che le segnalazioni dei cittadini sono in aumento. Capita per esempio che chi abbia seguito un incontro pubblico di un medico, laddove abbia percepito affermazioni non consone, ci riporti ciò che ha sentito. Mentre noi siamo sempre più attenti, grazie anche alle segnalazioni giornalistiche, al mondo di internet e dei social network, dove i medici si esprimono con sempre più frequenza».
Anche Maurizio Scassola, Vicepresidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, è a conoscenza di nuovi soggetti sotto osservazione: «Ci sono comunque casi e casi — sostiene —. Un conto sono i colleghi che vanno in giro a dire che i vaccini fanno male o che un bambino vaccinato è più cagionevole di uno che non lo è; un conto sono i singoli casi o le singole affermazioni meno gravi. Voglio sottolineare, tuttavia, che i medici critici sono pochissimi. Parliamo di una manciata di casa su decine di migliaia di iscritti».