Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Tosi, l’uomo che sospese l’obbligo «All’epoca erano tutti con noi»
Da assessore regionale alla Sanità, Flavio Tosi fu il padre della legge veneta che sospendeva l’obbligo vaccinale: un tentativo di uniformarsi al resto d’Europa dove, pur senza coercizione, sono garantiti alti livelli di copertura. «Dovevamo essere apripista in Italia, anche se rimanemmo poi gli unici - ricorda - al nostro fianco avevamo il mondo della medicina, a partire dai pediatri, non a caso in aula passò con un voto trasversale». Soprattutto, sottolinea l’ex sindaco di Verona, ci si mosse «sotto diretta sorveglianza del ministero della Salute e dell’Iss». Nessuno scontro istituzionale, come quello che ha visto protagonista Zaia: «Un errore trasformare i vaccini in battaglia politica secondo Tosi - oltretutto la moratoria non avrebbe mai retto al Tar». Ma la sospensione dell’obbligo ha funzionato? «I tassi di copertura sono calati perché la Regione si è un po’ rilassata con le campagne informative, ma restano comunque molto alti». (a.c.) una scuola che gli spiega cosa fare e magari l’aiuti pure. Fare una prenotazione e dire mando una mail implica responsabilità del personale scolastico. E non ho dubbi che si metteranno a a disposizione».
E i genitori che resistono e non vogliono vaccinare?
«A me dispiace per quei bambini. Bisogna comunque provare a convincerli perché bisogna siano molto consapevoli che stanno privando i figli della possibilità di andare al nido o alla scuola dell’infanzia: da 0 a 6 anni la sanzione è che non frequenti. Questa è la regola. Mentre per i bimbi dai 6 anni è diverso: oggi la legge ti dice che paghi una sanzione, ma noi non possiamo avere più di 5 bambini in una classe non vaccinati, perché dobbiamo tutelare anche i bambini fragili che non possono vaccinarsi. Anche nelle scuole dell’obbligo va fatto un lavoro di coinvolgimento».
Si aspetta che il Consiglio di Stato vi dia ragione?
«Quando si fa una legge così impegnativa le verifiche tecniche e giuridiche le fai, perché c’è anche un elemento di salute pubblica. Io sono tranquilla».