Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Fiera, ecco il piano per il rilancio Affitto «tagliato» e nuovi capitali
Summit tra gestori francesi e soci pubblici, pronti a iniettare liquidità. Sconto sui padiglioni
«A trademark since 1919». E’ il motto che campeggia sul sito della Fiera di via Tommaseo. Ma, quello che tra due anni si appresta a festeggiare il suo primo centenario di vita, non può certo dirsi un quartiere espositivo in grande salute. Dal 2012 a oggi, ad esempio, il capitale sociale di Padova Fiere, la compagine che si occupa dell’organizzazione degli eventi e che dal 2005 è controllata all’80% dai francesi di Gl Events (il restante 20% è invece nelle mani dei tre soci pubblici, cioè Comune, Camera di Commercio e Provincia), si è ridotto di un terzo, passando da 15 a 5 milioni di euro.
E poi, per fare un altro esempio, la società proprietaria dei padiglioni, ovvero Fiera Immobiliare (guidata al 100% dai tre soci pubblici di cui sopra), ha chiuso in passivo ben cinque degli ultimi sei bilanci, con un rosso accertato, tra il 2011 e il 2016, che sfiora i due milioni e 800mila euro. Inoltre, per dirla tutta, l’unica manifestazione che registra ancora un certo successo è quella di Auto e Moto d’Epoca, il cui patron Mario Baccaglini, un giorno sì e l’altro pure, esprime l’intenzione di trasferirsi altrove. Magari a Verona, dove da un paio d’anni (non senza polemiche e querelle giudiziarie) si è già spostata Expo Bici.
Insomma, un panorama piuttosto desolante, reso ancor più tale dalla misteriosa vicenda del nuovo centro congressi che dovrebbe sorgere proprio in Fiera: l’appalto è stato aggiudicato ad agosto 2014 alla Vittadello di Limena, che ha vinto la gara offrendo un ribasso del 20,3% rispetto al prezzo fissato come base d’asta (19,3 milioni di euro anziché 24,2), ma i lavori non sono ancora partiti.
E proprio con l’obiettivo di sciogliere almeno qualcuno di questi nodi, ieri mattina a Palazzo Moroni, si sono dati appuntamento il sindaco Sergio Giordani, il presidente della Camera di Commercio Fernando Zilio, quello della Provincia Enoch Soranzo e il manager francese Jean Eudes Rabut, numero uno di Padova Fiere (per conto di Gl Events) fino a quando, a luglio 2016, la gestione dei padiglioni è stata subaffittata alla padovana Geo, capeggiata da Andrea Olivi e Luca Griggio.
Al termine dell’incontro, senza scendere troppo nei dettagli, il primo cittadino ha spiegato: «Stiamo studiando un piano di rilancio che preveda maggiore collaborazione, rispetto a quanto accaduto finora, tra i soci privati e quelli pubblici. Sapete che a me piace parlare poco e fare tanto – ha poi aggiunto Giordani – E quindi, per i dettagli, dovremo risentirci tra una quindicina di giorni». Nell’attesa, pare che gli orientamenti siano quelli di abbassare il canone d’affitto che pagano i francesi (un milione e mezzo di euro all’anno) e di una ricapitalizzazione di Padova Fiere da parte di Comune, Camera di Commercio e Provincia. Mossa, quest’ultima, destinata a mutare gli equilibri all’interno della società.
Le parole più significative, però, sono uscite dalla bocca di Rabut: «In questi dodici anni nella vostra città – ha confessato il manager transalpino – ci siamo spesso sentiti soli, siamo passati attraverso una crisi economica mondiale e abbiamo dovuto fronteggiare un mercato fieristico, qual è quello italiano, molto concorrenziale e altrettanto spietato. Se resteremo fino alla scadenza del contratto nel 2035? Il problema non sono i contratti – ha risposto Rabut – ma i progetti per fare meglio rispetto al passato».
Il nodo Rabut, Gl Events: «Restare fino al 2035? Contano i progetti»