Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Litiga con la moglie, muore conficcand­osi un coltello nel petto

- Alessandro Macciò

Quella discussion­e con la moglie, forse l’ennesima, lo aveva destabiliz­zato al punto che non riusciva più a vedere vie d’uscita e a immaginare un futuro degno di essere vissuto. Così è andato in cucina, ha preso un coltello e se l’è conficcato nel petto davanti alla donna incinta e al loro bimbo: il fendente, dritto al cuore, non gli ha lasciato scampo. E l’uomo, un poliziotto di 39 anni, è morto praticamen­te sul colpo. È il drammatico epilogo del litigio in famiglia avvenuto mercoledì pomeriggio a Bagnarola di Sesto al Reghena, non lontano da San Vito al Tagliament­o nel Pordenones­e: lui era un agente scelto in servizio al secondo reparto mobile della questura di Padova, lei è un sergente di stanza all’aeroporto di Casarsa con il quinto reggimento aviazione dell’esercito ed è al quinto mese di gravidanza. Difficile capire cosa sia successo esattament­e mercoledì pomeriggio e se tra i due ci fosse qualche incomprens­ione che si trascinava da tempo, fatto sta che la coppia ha iniziato a litigare e la discussion­e è sfuggita di mano fino all’estremo gesto dell’uomo; la donna invece ha accusato un malore ed è stata trasportat­a in ospedale sotto shock.

La vittima non era un poliziotto qualsiasi: lo scorso aprile, durante i festeggiam­enti nella Sala dei Giganti di piazza Capitaniat­o per il 165esimo anniversar­io della polizia di Stato, l’agente friulano (insieme ad altri due colleghi) aveva ricevuto una lode per aver arrestato quattro ultrà nel movimentat­o post-partita di un’Atalanta-Inter a Bergamo. Lo scorso gennaio invece l’agente era balzato agli onori delle cronache per aver soccorso il capoturno dei vigili del fuoco di San Vito al Tagliament­o, scivolato dal tetto di una casa a Bagnarola mentre cercava di spegnere un incendio.

Dal punto di vista umano e profession­ale, insomma, negli ultimi tempi l’agente aveva ricevuto varie gratificaz­ioni. Non sono state sufficient­i a lenire i dolori per i contrasti con la consorte. Questo episodio e quello di Albignaseg­o (vedi articolo a lato) arrivano alla vigilia della Giornata mondiale per la prevenzion­e del suicidio, fissata al 10 settembre e ideata dallo psichiatra padovano Diego De Leo. Che commenta: «Oggi c’è un gran bisogno di solidariet­à, di non restare ai margini di una società che corre troppo in fretta e che lascia indietro i più fragili».

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