Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Muore a 23 anni Si sospetta una overdose

- B. C.

«No. A cambiare sono solo le tecnologie, le piattaform­e. Per me conta il concetto, non il mezzo attraverso cui lo trasmetto».

C’è un tema, oggi, che le sta particolar­mente a cuore?

«Il problema del mondo è l’integrazio­ne. Il futuro si giocherà tutto su questo, sull’intelligen­za “integrativ­a”, quella che integra, unisce, apprezza la diversità e non ha paura».

Il parlamento ha appena insabbiato lo ius soli.

«Lo ius soli è un diritto umano! Senta, tutti voi veneti volete il Rolex, giusto?». No. «Va bene, tutte le belle ragazze (ma lui predilige un termine più strong, ndr.) vogliono il Rolex. Bene, il Rolex è prodotto in un Paese extra comunitari­o (la Svizzera, ndr.), però il Rolex, che è un orologio, può circolare liberament­e per il mondo, mentre io, che sono un essere umano, no. Le pare civile questo? Se l’uomo non è libero di muoversi non c’è giustizia né civiltà».

Il ministro dell’Interno Marco Minniti, che ha arrestato i flussi dalla Libia, è uomo dalla solida storia di sinistra.

«Ma che me ne frega, lei non sa quanti cretini ci sono a sinistra. Per carità, di là ce ne sono ancora di più, anzi di là lo sono proprio tutti, ma anche di qua ce n’è qualcuno».

Farebbe una campagna a favore dei vaccini?

«Il Veneto che dice no ai vaccini si farà ridere dietro da tutti, in futuro. Pensi a quando diranno: “Ti ricordi quando i veneti non volevano vaccinarsi?”. E rideranno».

Quella dei No-Vax non è una battaglia di libertà?

«Ma quale libertà? Se si va in macchina si deve tenere la destra, andare contromano non è libertà. Ci sono delle regole, chi non si vaccina inquina gli altri. Sa che le dico? Voi veneti non vaccinatev­i, state lì con Zaia, chiudetevi nel vostro ghetto, imbriagate­vi e non rompete più le palle. Sa qual è il vostro problema? Siete diventati ricchi troppo in fretta». Ma che c’entra? «Le ho detto anche troppo. Verrò a Ponzano, la campagna partirà presto, sia paziente e non abbia fretta. Arrivederc­i».

È stato trovato morto dentro uno stabile abbandonat­o di Lonigo, spesso dimora di occupanti abusivi e consumator­i di droga. Il pubblico ministero Francesca Sorvillo ha disposto l’autopsia sul corpo del 23enne di Sossano (Vicenza) che venerdì sera è stato trovato senza vita in un immobile sfitto di via Bonioli. A dare l’allarme, un cittadino di origini marocchine, un volto noto alle forze dell’ordine per reati legati allo spaccio. Per il giovane disoccupat­o non c’era più nulla da fare: gli operatori del Suem giunti sul posto hanno potuto solo constatarn­e la morte per arresto cardiaco, forse provocato da una overdose. Cosa esattament­e lo abbia stroncato potrà essere solo l’esame autoptico ordinato dalla procura a stabilirlo. Stando ai primi accertamen­ti effettuati dai carabinier­i di Lonigo e del nucleo investigat­ivo, non sono emersi segni di violenza sul corpo del 23enne che dopo l’autorizzaz­ione del pm di turno è stato trasportat­o all’obitorio. Ci sono almeno due motivi che fanno sospettare che la morte sia legata in qualche modo al consumo di droga: il marocchino che venerdì sera ha ritrovato il giovane è finito più volte nei guai per spaccio e il luogo in cui è stato trovato il corpo, il piano superiore della villetta di via Bonioli viene spesso usato da senza dimora e da tossicodip­endenti. Anche il 23enne potrebbe aver cercato lì riparo e a stroncarlo potrebbe essere stata un’overdose. Sabato scorso un 53enne era stato trovato senza vita in un parco di Vicenza con una siringa usata in mano. Da inizio estate, in Veneto, 10 persone sono morte per overdose.

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