Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bergamin, incontri coi consiglieri per ricucire lo strappo a palazzo
Il sindaco atteso a Pontida: da Milano la Lega chiede di serrare i ranghi
Maggioranza al lavoro per ricucire lo strappo attorno alla richiesta di commissione d’inchiesta sull’operato degli uffici municipali sul progetto di ampliamento della Fattoria, lanciata da Alberto Borella (Gruppo misto).
Il sindaco Massimo Bergamin starebbe continuando negli incontri «vis a vis» con i propri consiglieri per «recuperare» Lega Nord e Presenza Cristiana, i gruppi di maggioranza che hanno sottoscritto la proposta Borella, pure schierato nel centrodestra, insieme all’opposizione. La discussione e il voto sulla costituzione della commissione d’inchiesta dovrebbero approdare in consiglio comunale il 28 e 29 settembre (lo deciderà la conferenza dei capigruppo mercoledì). La proposta arriva in aula con 24 firme su 33: non hanno sottoscritto Bergamin, gli altri due consiglieri del Gruppo misto, i tre di Fi, i tre di Obiettivo Rovigo (Or). L’obiettivo della «minoranza della maggioranza» è persuadere gli alleati che si possa fare chiarezza anche con strumenti ordinari. «La discussione in commissione consiliare – sostiene Paolo Avezzù, presidente del consiglio comunale, Or – permetterebbe maggiore risalto, dato che le sedute sono pubbliche. In commissione d’inchiesta, invece, operano solo i componenti». Se le argomentazioni risultassero convincenti almeno per i nove consiglieri della Lega, la proposta Borella rischierebbe di essere affossata, dato che la commissione dovrebbe ricevere almeno 17 voti in aula. Stefano Raule è prudente: «Ascolteremo con attenzione il contributo di tutti in maggioranza e valuteremo le soluzioni proposte – spiega il consigliere comunale e commissario cittadino della Lega –. Sull’esigenza di trasparenza non si torna indietro, ne siamo compattamente convinti».
E la questione Rovigo potrebbe fare capolino anche nel raduno leghista oggi a Pontida. Sul palco è atteso anche Bergamin, unico sindaco del Carroccio alla guida di un capoluogo veneto. Proprio per questo, anche da Milano giungerebbero inviti a serrare i ranghi, cercando una sintesi che stabilizzi l’amministrazione.