Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La piccola Cenerentola delle Province venete che rimane dietro a tutti
Nel Bur n. 129 del 30 dicembre 2016 è stata pubblicata la delibera della Giunta Regionale Veneta da cui si desume che la Commissione Europea ha adottato il 3 marzo 2010 il documento «Europa 2020» con stanziamenti «per la crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva». La Giunta prima ed il Consiglio poi hanno approvato la proposta di Por Fesr (programma operativo regionale, fondo europeo di sviluppo regionale) inviata alla Commissione la quale, dopo alcune osservazioni, l’ha a propria volta approvata il 17 agosto 2015. La Giunta Regionale ne ha preso atto e con Dgr del 25 novembre 2016 ha individuato la Direzione Turismo quale struttura responsabile dell’azione 3.3.4: «Sostegno alla competitività delle imprese nelle destinazioni turistiche, attraverso interventi di qualificazione dell’offerta e innovazione di prodotti/servizio, strategica e organizzativa». E’ stato poi approvato un bando per «l’erogazione di contributi alle imprese per investimenti innovativi nel settore recettivo turistico» per un importo complessivo a fondo perduto di Euro 12.000.000, suddivisi in una quota comunitaria, una statale ed una regionale. Qualche giorno fa l’Assessore regionale Caner ha comunicato i risultati che sono «eloquenti»: sono pervenute complessivamente 104 domande di cui preliminarmente ne sono state escluse 39 (per carenza di requisiti): nella prima fase ne sono state dichiarate finanziabili 56, 4 di imprenditori polesani, ed al termine del procedimento finanziate 48. Precisamente: 28 in provincia di Venezia, 14 di Verona, 6 di Padova, 6 di Treviso, 2 di Vicenza; neanche una proveniente dalla provincia di Rovigo. Che gli imprenditori del settore turistico polesano siano poco attenti alle chances che si presentano e/o che non siano esperti nel predisporre le domande di finanziamento? Non so rispondere: resta il dato obiettivo che per la Regione Veneto la Provincia di Rovigo è la sua Cenerentola.