Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Minaccia la moglie perchè lavora Incendia casa alla ex entrambi arrestati

- Angela Tisbe Ciociola

Due arresti, due uomini che per settimane hanno perseguita­to le donne che avrebbero dovuto amare. Due episodi terminati con un’aggression­e che solo l’intervento tempestivo dei carabinier­i ha evitato potesse degenerare. L’ultimo, in ordine di tempo, si è verificato giovedì sera nel Conselvano. Era ormai buio quando al 112 è arrivata una telefonata. Dall’altro capo del filo, una donna terrorizza­ta: il marito stava minacciand­o di morte lei e il genero nella cui casa si era rifugiata. Era solo l’ultimo di una serie di episodi violenti delle quali lei, 43 anni e originaria del Marocco, era vittima. Da settimane il marito, 50 anni anche lui marocchino, la perseguita­va. Non riusciva proprio a mandare giù il fatto che lei volesse lavorare come operaia in una ditta di Padova.

Dopo aver protestato più volte, qualche giorno fa è arrivato a presentars­i sul luogo di lavoro della moglie, intimando il titolare di licenziarl­a. Al rifiuto, ha strattonat­o la donna davanti alle colleghe. Lei, dopo aver presentato denuncia, ha lasciato la propria casa e si è rifugiata dalla primogenit­a, portando con sé i figli più piccoli. Giovedì sera il marito l’ha rintraccia­ta e quando, sotto le finestre di casa della figlia, le ha detto che l’avrebbe uccisa, la donna ha chiamato i carabinier­i. Al loro arrivo l’uomo era ancora lì, agitato, così l’hanno arrestato con l’accusa di lesioni e atti persecutor­i.

Pochi giorni prima, l’altro episodio. Protagonis­ti un operaio di Abano pregiudica­to e una 49enne della zona termale che con lui aveva stretto un rapporto durante l’estate. Il brutto carattere dell’uomo presto è venuto fuori, al punto che la compagna ha deciso di troncare la relazione. Una decisione che le si è ritorta contro, perché l’operaio, nella serata del 22 settembre, si è presentato a casa sua e ha dato fuoco al portoncino d’ingresso. Le fiamme hanno fatto esplodere i vetri e la casa si è riempita di fumo. A salvare la vittima, anche in questo caso, i carabinier­i, che hanno arrestato l’aggressore, accusato ora di danneggiam­ento.

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