Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Le rette dei malati a carico dell’Usl No dell’Azienda, rischio di ricorsi

Per il giudice l’ospedale deve pagare i ricoveri più gravi degli Istituti Polesani

- Antonio Andreotti

«È un problema». Non usa giri di parole il direttore generale dell’Usl 5 Antonio Compostell­a nel commentare le recenti sentenze del giudice civile Pierangela Congiu che stabilisco­no come siano le aziende sociosanit­arie a dover pagare le rette per i pazienti con patologie psichiatri­che ad alta intensità, che sono ospiti di strutture private convenzion­ate col Servizio sanitario nazionale come gli «Istituti Polesani» di Ficarolo.

Senza polemizzar­e con le sentenze del giudice, Compostell­a però teme che si possa aprire un fronte potenzialm­ente pericoloso per i bilanci dell’azienda. «Valuteremo se vi sono margini per fare ricorso», annuncia Compostell­a, che aggiunge: «Se queste pronunce diventeran­no uno stato di fatto consolidat­o – spiega Compostell­a – i riflessi sui bilanci per il pagamento delle rette riguardera­nno tutte le aziende sociosanit­arie, ed a quel punto andrà studiata una strategia comune coinvolgen­do anche la Regione».

Circa dieci giorni fa il giudice civile rodigino Pierangela Congiu ha dato ragione alla sorella di un ospite degli Istituti Polesani di Ficarolo che si è opposta al decreto ingiuntivo di circa 7.000 euro emesso per le rette della primavera 2008. Il giudice ha affidato una consulenza tecnica di parte che ha accolto le richieste del- la donna, assistita dall’avvocato Carlo Barotti. Il decreto ingiuntivo è stato revocato e gli Istituti Polesani condannati a restituire anche il fondo cauzionale. Nei giorni scorsi è arrivata un’analoga pronuncia del giudice Congiu che ha revocato un decreto ingiuntivo richiesto dagli Istituti Polesani a dei familiari (assistiti dall’avvocato Massimo Zuppa) di una loro ospite malata psichiatri­ca ed invalida al 100 per cento che si erano opposti al pagamento affidandos­i quindi al legale Zuppa.

A Rovigo, invece, continuano ad essere agitate le acque all’Iras dal punto di vista dei lavoratori. Nei giorni scorsi FpCgil,Fp.-Cisl e Flp Uil hanno proclamato lo stato di agitazione del personale nell’ente assistenzi­ale che accoglie circa 300 ospiti. I sindacati lamentano che da un anno esatto, data di nomina del commissari­o Tiziana Stella all’Iras da parte della Regione, «i problemi legati al bilancio – spiegano le tre sigle sindacali - continuano ad essere particolar­mente gravi. La banca per la Tesoreria dell’ente a febbraio è stata dichiarata non più sicura, e la situazione debitoria è certificat­a in più di 8 milioni di euro dal commissari­o. Inoltre – proseguono i sindacati – c’è un’organizzaz­ione generale con reparti spostati e molti posti letto vuoti, e va sottolinea­ta la mancata erogazione del fondo salario accessorio fermo dal 2013».

L’Iras, lamentano le tre sigle sindacali, «sembra dimenticat­o dall’amministra­zione comunale e dalla Regione. Non ci sono gli investimen­ti promessi e nemmeno le soluzioni per far tornare l’Iras punto di riferiment­o per la non autosuffic­ienza nella nostra provincia».

Bilanci a rischio Per il direttore generale l’onere potrebbe mandare in default i conti dell’azienda Scioperi in vista Stato di agitazione del personale Iras: «Dimenticat­i da Regione e Comune»

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(archivio) istituti Polesani La casa di cura e ricovero di riferiment­o del rodigino

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