Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Zaia: «È mia l’unica denuncia in Procura»
VENEZIA Il presidente della Regione ricorda, «l’unica denuncia presentata in Procura è la mia». Luca Zaia parla di Ca’ della Robinia, l’ex discoteca di Nervesa della Battaglia nel Trevigiano per cui la Regione ha stanziato 3 milioni di euro. I soldi sono stati erogati ma l’immobile, invece di diventare una fattoria didattica per portatori di disabilità, è stato trasformato in una birreria. Ora la Procura ha chiuso l’inchiesta e ha iscritto nel registro degli indagati 9 persone, tra cui l’ex assessore regionale al Sociale Remo Sernagiotto e il suo dirigente Mario Modolo. «Attendiamo che i magistrati facciano il loro lavoro e applichino la legge - commenta Zaia -, Modolo dal 2014 non è più dipendente della Regione, ha lasciato ogni incarico nell’ente e nelle Usl». Sernagiotto, oggi europarlamentare, è stato eletto nelle liste di Forza Italia ma nel 2015 è passato al gruppo Conservatori e riformisti. Ora, il suo ex partito si trincera dietro un «no comment». «Sono arrivato da poco e non essendo più con noi non conosco Remo Sernagiotto nè la vicenda, non ho idea di che cosa si stia parlando», spiega Adriano Paroli, commissario del coordinamento regionale di Forza Italia del Veneto. E se Paroli, ex parlamentare ed ex sindaco di Brescia, non conosce l’ex assessore, di ben altro tenore sono le reazioni della minoranza in Regione sul caso di Ca’ della Robinia. «Si raccoglie ciò che si semina - commenta il capogruppo del Pd Stefano Fracasso -. Quando Sernagiotto era assessore, le nostre richieste che i fondi andassero alle istituzioni accreditate dalla Regione non furono ascoltate e con la scusa della creazione di servizi innovativi si sono viste cose indegne. Mi auguro che la magistratura chiuda questa vicenda e che la giunta riapra i finanziamenti per chi è riconosciuto nelle Usl per i servizi di disabilità e non autosufficienza». Da sindaco di Montebelluna, la senatrice del Pd Laura Puppato si è spesso scontrata con Sernagiotto: «Mi sarei preoccupata se la Procura non avesse deciso di procedere - dice -, con il bando per progetti aperto a soggetti non accreditati con Comuni e Usl fu creato un sistema, e noi lo contestammo duramente, che favoriva le connivenze, Ca’ della Robinia è solo il caso più eclatante». (g. b.)