Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Sì, no, sto a casa Il vip nell’urna
Viaggio nel Veneto «pop» Cipriani e il cestista Pittis invitano ad andare a votare. Il regista di Gomorra dice no al quesito E Carlotto si astiene
C’è il campione olimpico che quando vede i fondi a disposizione degli sportivi del Trentino Alto Adige sussulta, non senza invidia. E c’è il regista trapiantato dal Veneto a Roma: lui domenica non voterà, non ha più la residenza a Camposampiero (Padova) ma, l’avesse ancora, non si presenterebbe alle urne. Ci sono la cantante, lo showman ma anche il ristoratore amatissimo dalle star hollywoodiane, qualcuno di loro, dopo domani, andrà al seggio, convinto del sì («Sono favorevolissimo all’autonomia», dice Arrigo Cipriani, titolare del veneziano Harry’s bar), altri invece non si sbilanciano. All’operaio, all’insegnante, al piccolo imprenditore sembrano vivere su un pianeta distante anni luce dal loro, ma i cosiddetti «vip» votano come tutti e proprio come tutti hanno elaborato la loro opinione sul referendum.
«Non sono molto informata – dice la veronese Gigliola Cinquetti -. E poi io mi sento cittadina del mondo». Con i suoi album tradotti in otto lingue e una scalata nella top ten britannica, la cantante di Non ho l’età, non sente più così vivo il legame con la sua terra natia: «Tutt’al più mi sento europea, non do giudizi ma sono lontana da queste logiche». E se Cinquetti si defila dal voto, un altro scaligero - d’adozione, non di nascita - sull’autonomia ha invece idee ben precise: Jerry Calà non ci vede nulla di male a desiderare che lacci e lacciuoli tra stato centrale e periferie si allentino. «Non vedo perché no visto che il governo centrale non si può dire che sia senza pecche – spiega dev’esserci però un forte senso nazionale». Autonomia dunque sì ma qualche dubbio sul referendum. «Ci sono idee controverse sulla sua utilità e sui suoi costi, l’Emilia Romagna ha chiesto l’autonomia con una lettera ma io sono un profano, non ho abbastanza elementi per giudicare», conclude. Un’altra veneta, la veneziana Mara Venier, preferisce un no comment, «sono disinformata, non vorrei dire sciocchezze».
È assolutamente contrario al voto il padovano Claudio Cupellini, 44 anni di Camposampiero ma residente a Roma. Cupellini è uno dei registi della serie tv Gomorra e due anni fa ha diretto Alaska con Elio Germano. «Vivo a Roma da anni ma sono spesso in Veneto – precisa -, detto questo, sono lontano dal concetto di autonomia, è spesso associata ad idee politiche lontanissime dalle mie e poi farebbe crescere ancora di più le distanze dall’Italia, e non serve». La pensa così anche un altro padovano, lo scrittore Massimo Carlotto: «Domenica non vado a votare – spiega -. Questo referendum è una ricerca di consenso per poi dare la colpa al governo se non accade nulla, è una mossa politica intelligente. Inoltre, io non ho mai creduto nell’autonomia».
Restando nel mondo dei libri, il fondatore del movimento Sugarpulp e autore della trilogia I Medici e dell’osannato thriller storico La giostra dei fiori spezzati, Matteo Strukul, è combattuto. «In passato ci sono stati tentativi di trattare con il governo, questo voto sembra una possibilità di avviare un confronto su quanto prevede la Costituzione ma c’è da stare attenti alle strumentalizzazioni politiche – dice -. Trovo bizzarro il rimpallo di meriti e attacchi tra favorevoli e contrari al referendum». Il suo resta dunque un «ni», a due giorni dall’appuntamento con il seggio elettorale.
Invitano tutti a votare il cestista Riccardo Pittis (undici stagioni con la maglia della Pallacanestro Treviso) e Cipriani. «Una certa autonomia è necessaria – dice il ristoratore -, nelle regioni a statuto speciale tutto funziona, non come qui dove abbiamo una grande opera, il Mose, fatta dai romani e un ex premier (Renzi, ndr) che in due minuti ha cancellato un’istituzione (il magistrato alle acque, ndr) che esisteva dal 1500». Per Cipriani, non basta il quorum, «è importante che tutti vadano a votare, queste nostre città venete vanno conservate ed è impensabile che lo faccia Roma».
Pittis, prima che all’autonomia, plaude alla chiamata alle urne. «Solo il fatto che sia stata convocata una consultazione popolare è già di per sé un fatto positivo – commenta -, è un emblema della democrazia». Il campione del basket è convinto che il Veneto abbia finalmente l’occasione di reclamare diritti: «Il Veneto si è sempre sentito bistrattato – dice -, indipendentemente dal risultato auspico che voti almeno il 60 per cento dei residenti: è bene che tutti si esprimano». «Non mi pare scandaloso chiedere autonomia», dice Rossano Galtarossa, canottiere padovano che ha conquistato ben dieci medaglie olimpiche. «Siamo schiacciati tra regioni speciali e ci sono differenze incredibili con i nostri vicini di casa – spiega -, nello sport hanno fondi per progetti, sportivi e sociali, che noi nemmeno possiamo sognare». Negli anni ’90 Francesco Guidolin, oggi commentatore per Fox Sports, ha portato il Vicenza in serie A: domenica voterà sì. «Se le regioni che trainano l’economia italiana avranno maggiore autonomia, vi saranno benefici per tutto il paese», dice.