Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La perizia che boccia l’ospedale in via dei Colli: «L’area è piccola per gli standard regionali»
Slitta la sentenza sul ricorso di Finanza e Progetti : «Ovunque si faccia l’opera il progetto è nostro»
Dicono che il presidente della Regione Luca Zaia sia piuttosto teso. E non solo per il referendum di dopodomani sull’autonomia del Veneto. Ma anche per la piega che sta prendendo la vicenda del nuovo ospedale di Padova. Tra due settimane, venerdì 3 novembre prossimo a Palazzo Balbi a Venezia, tornerà a riunirsi il tavolo tecnico istituzionale per fare il punto della situazione. E il sindaco Sergio Giordani è convinto che verrà seriamente presa in esame la sua proposta di rifare il polo medico sanitario nello stesso sito di via Giustiniani in cui si trova da oltre due secoli.
Zaia però ha già fatto capire che non varrà la pena insistere oltre, dato che l’ipotesi del nuovo su vecchio è già stata più volte analizzata e bocciata da quel medesimo tavolo. Una netta posizione di chiusura, quella del governatore, che vede d’accordo tutti gli altri protagonisti della partita. Ovvero il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Luciano Flor, quello dello Iov Patrizia Simionato, il rettore del Bo Rosario Rizzuto, il presidente della Scuola di Medicina Mario Plebani e quello della Provincia Enoch Soranzo. Ma il punto preso da Giordani, di recente criticato pure dal suo amico e collega di Saonara Walter Stefan (che ha parlato a nome dei sindaci della cintura urbana), non è l’unica causa del nervosismo di Zaia.
Il governatore è infatti spazientito anche dal continuo riemergere, nel dibattito pubblico, di soluzioni già vagliate e scartate in passato: «Ribadito che il nuovo su vecchio non è praticabile, le alternative sono due – non fa che ripetere – Padova Est o Padova Ovest. Tertium non datur». Quindi, nella sua testa, quella di realizzare il nuovo ospedale nell’area dell’ex Psichiatrico di via dei Colli, rilanciata da più di qualcuno nelle ultime settimane, è un’ipotesi che non esiste. E il motivo, dando retta a Zaia, è presto detto: è già stata studiata e respinta più di cinque anni fa, a marzo 2012, da un’apposita commissione tecnica istituita dallo stesso governatore e di cui facevano parte, tra gli altri, il segretario generale della Sanità in Regione Domenico Mantoan, l’allora segretario generale del Comune Giuseppe Contino, l’allora direttore generale dell’Università Giuseppe Barbieri e l’allora direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Adriano Cestrone. La superficie che si trova ai piedi del cavalcavia dell’aeroporto Allegri, secondo la commissione appena citata, è sostanzialmente troppo piccola rispetto agli standard sanitari regionali: 125 metri quadri per posto letto a fronte dei 200 (almeno) richiesti da Palazzo Balbi. Infatti, i nuovi ospedali di Mestre, Schiavonia e Santorso presentano rispettivamente 390, 550 e 400 metri quadri per posto letto.
Ieri intanto, al Consiglio di Stato a Roma, è stato discusso l’appello di Finanza e Progetti, cioè la società proponente del vecchio project financing di Padova Ovest che, ormai da tre anni, è in causa con il Comune e la Regione per essere stata estromessa dalla procedura che aveva ricollocato il futuro polo medico sanitario a Padova Est. «La sentenza arriverà tra qualche settimana – si limita a dire il professor Vittorio Domenichelli, avvocato dei privati – Ma è chiaro che, se dovessimo vincere come spero, i miei clienti rientreranno legittimamente in gioco. A prescindere da dove poi si deciderà di posizionare il nuovo ospedale».