Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

La perizia che boccia l’ospedale in via dei Colli: «L’area è piccola per gli standard regionali»

Slitta la sentenza sul ricorso di Finanza e Progetti : «Ovunque si faccia l’opera il progetto è nostro»

- Davide D’Attino

Dicono che il presidente della Regione Luca Zaia sia piuttosto teso. E non solo per il referendum di dopodomani sull’autonomia del Veneto. Ma anche per la piega che sta prendendo la vicenda del nuovo ospedale di Padova. Tra due settimane, venerdì 3 novembre prossimo a Palazzo Balbi a Venezia, tornerà a riunirsi il tavolo tecnico istituzion­ale per fare il punto della situazione. E il sindaco Sergio Giordani è convinto che verrà seriamente presa in esame la sua proposta di rifare il polo medico sanitario nello stesso sito di via Giustinian­i in cui si trova da oltre due secoli.

Zaia però ha già fatto capire che non varrà la pena insistere oltre, dato che l’ipotesi del nuovo su vecchio è già stata più volte analizzata e bocciata da quel medesimo tavolo. Una netta posizione di chiusura, quella del governator­e, che vede d’accordo tutti gli altri protagonis­ti della partita. Ovvero il direttore generale dell’Azienda Ospedalier­a Luciano Flor, quello dello Iov Patrizia Simionato, il rettore del Bo Rosario Rizzuto, il presidente della Scuola di Medicina Mario Plebani e quello della Provincia Enoch Soranzo. Ma il punto preso da Giordani, di recente criticato pure dal suo amico e collega di Saonara Walter Stefan (che ha parlato a nome dei sindaci della cintura urbana), non è l’unica causa del nervosismo di Zaia.

Il governator­e è infatti spazientit­o anche dal continuo riemergere, nel dibattito pubblico, di soluzioni già vagliate e scartate in passato: «Ribadito che il nuovo su vecchio non è praticabil­e, le alternativ­e sono due – non fa che ripetere – Padova Est o Padova Ovest. Tertium non datur». Quindi, nella sua testa, quella di realizzare il nuovo ospedale nell’area dell’ex Psichiatri­co di via dei Colli, rilanciata da più di qualcuno nelle ultime settimane, è un’ipotesi che non esiste. E il motivo, dando retta a Zaia, è presto detto: è già stata studiata e respinta più di cinque anni fa, a marzo 2012, da un’apposita commission­e tecnica istituita dallo stesso governator­e e di cui facevano parte, tra gli altri, il segretario generale della Sanità in Regione Domenico Mantoan, l’allora segretario generale del Comune Giuseppe Contino, l’allora direttore generale dell’Università Giuseppe Barbieri e l’allora direttore generale dell’Azienda Ospedalier­a Adriano Cestrone. La superficie che si trova ai piedi del cavalcavia dell’aeroporto Allegri, secondo la commission­e appena citata, è sostanzial­mente troppo piccola rispetto agli standard sanitari regionali: 125 metri quadri per posto letto a fronte dei 200 (almeno) richiesti da Palazzo Balbi. Infatti, i nuovi ospedali di Mestre, Schiavonia e Santorso presentano rispettiva­mente 390, 550 e 400 metri quadri per posto letto.

Ieri intanto, al Consiglio di Stato a Roma, è stato discusso l’appello di Finanza e Progetti, cioè la società proponente del vecchio project financing di Padova Ovest che, ormai da tre anni, è in causa con il Comune e la Regione per essere stata estromessa dalla procedura che aveva ricollocat­o il futuro polo medico sanitario a Padova Est. «La sentenza arriverà tra qualche settimana – si limita a dire il professor Vittorio Domenichel­li, avvocato dei privati – Ma è chiaro che, se dovessimo vincere come spero, i miei clienti rientreran­no legittimam­ente in gioco. A prescinder­e da dove poi si deciderà di posizionar­e il nuovo ospedale».

 ?? ?? Ex Psichiatri­co L’area dell’ospedale ai colli vista dall’alto. Ma a Brusegana il nuovo nosocomio non si può realizzare
Ex Psichiatri­co L’area dell’ospedale ai colli vista dall’alto. Ma a Brusegana il nuovo nosocomio non si può realizzare

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