Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Russia, spinta all’Europa: «Fermiamo le sanzioni»
La diplomazia del business che anticipa quella della politica e che chiede, proprio alla politica, di tornare ad assumere la centralità del ruolo che le compete.
Parte da Verona, dal decimo Forum Economico Eurasiatico che si conclude oggi in Gran Guardia, la richiesta agli Stati europei e alla stessa Unione di aprire un dialogo con la Russia e il mondo eurasiatico.
Un dialogo che già le aziende italiane hanno saputo instaurare, ma che è complicato sviluppare in assenza di cambiamenti nelle relazioni internazionali e finché le sanzioni nei confronti della Russia saranno mantenute.
Una tesi condivisa da politici, statisti, capitani d’impresa che hanno parlato dal palco del Forum. «Dividere l’Europa dalla Russia – ha detto Romano Prodi, presidente della Fondazione per la Collaborazione tra i popoli – è da parte degli Usa un errore storicamente incomprensibile e oggi ci troviamo schiacciati da una politica che non abbiamo deciso. Quindi, sarebbe importante che da qui, da questa platea, partisse e fosse portata avanti una proposta in grado di avviare un dialogo ufficiale che coinvolga l’Unione Europea». E non si tratterebbe solo di dialogo diplomatico, ma di vere e proprie opportunità di business che l’Europa e l’Italia, altrimenti, rischiano di perdere. «L’Unione Eurasiatica – ha sottolineato Antonio Fallico, presidente dell’associazione Conoscere Eurasia e ideatore del Forum – ha già raggiunto un accordo sul progetto sostenuto dalla Cina nel mercato verso Est e su questo scenario si possono aprire altri orizzonti con Paesi, come Cina, India, Corea del Sud, Giappone, Africa del Nord, interessati a costruire zone di libero scambio. Sarebbe un vero peccato se l’Ue si trovasse fuori da questo contesto».
Un tema su cui hanno concordato sia la sottosegretaria alla Presidenza del consiglio, Maria Elena Boschi («Bisogna rilanciare il dialogo con la Russia: è cambiato lo scenario») che l’ex cancelliere tedesco Gerhard Schröder («Dobbiamo cercare di far finire le sanzioni»).