Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Oltre 700 mila euro di Iva non versata Indagato un imprenditore di Corbola
Operazione della Guardia di Finanza, sequestrati conti correnti e case a Cavarzere
Un imprenditore di origine torinese e residente a Corbola è stato al centro di un’indagine della Guardia di Finanza che ha portato al sequestro di beni per un valore economico di 729.926 euro. La cifra corrisponde a quella dell’Iva per il 2015 che l’uomo avrebbe dovuto versare all’Erario ed invece non ha provveduto a farlo, così come segnalato dall’Agenzia delle Entrate di Rovigo.
Ad eseguire il provvedimento è stato il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza rodigina a seguito di accertamenti finalizzati alla ricostruzione del patrimonio immobiliare e mobiliare dell’imprenditore, che è il legale rappresentante di una società operante nel settore delle fabbricazioni di strutture metalliche e che ha fissato la propria sede in uno studio di un commercialista nel centro storico di Rovigo. All’esito dell’attività di indagine, eseguita dalle fiamme gialle alla conservatoria dei registri immobiliari di Venezia ed in sette istituti di credito rodigini dove l’uomo risulta essersi appoggiato coi propri conti correnti, è arrivato il sequestro cosiddetto «per equivalente».
Nel mirino sono così finiti due immobili ad uso abitativo, di cui uno composto da sette vani per 162 metri quadri, che si trovano nel comune di Cavarzere (Venezia) per un valore di stima pari a 177.500 euro. I soldi restanti sono stati sequestrati da disponibilità di denaro in fase di quantificazione in alcune filiali di banche a Rovigo. Nei confronti dell’uomo sono in corso approfondimenti investigativi anche di natura tributaria, che hanno lo scopo di verificare l’origine dei flussi finanziari attraverso i quali il legale rappresentante della ditta ha conseguito, nel corso del tempo, un rilevante volume di affari accumulando un importante patrimonio. Dal punto di vista penale l’uomo è indagato per omesso versamento dell’Iva.
Lo strumento del sequestro per equivalente a carico di un imprenditore non è una novità per quanto riguarda il comando provinciale delle Fiamme Gialle comandato da Nicola Sibilia. Un anno fa, a luglio 2016, il titolare polesano di una ditta che opera nel settore dei metalli ferrosi, si era visto sottoporre a questo tipo di provvedimento un opificio ed un magazzino - compresi i due piazzali scoperti nelle vicinanze - e tre appezzamenti di terreno. Tutti beni situati a Lendinara e di sua proprietà. Questo perché l’uomo nel biennio 20102011 ha sottratto al fisco italiano le imposte sui redditi e l’Irap per un totale di 720.000 euro. Una volta scoperto, s’è visto sequestrare «per equivalente» una serie di beni immobili e denaro contante per un valore complessivo di 715.000 euro.