Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Più vigili nelle zone «calde» della città e misure contro gli attentati terroristi­ci

Il sindaco: «Nessun allarmismo, così garantiamo la serenità a tutti»

- D. D’A.

PA D O VA Crescerà presto del 30% la presenza dei vigili urbani nei quartieri cittadini. Ad annunciarl­o, l’altra sera a Palazzo Moroni nel corso della Commission­e sicurezza e decentrame­nto presieduta da Luigi Tarzia (Giordani Sindaco), è stato il neocomanda­nte della polizia municipale Lorenzo Fontolan.

Tra un paio di mesi, quindi con l’inizio del nuovo anno, gli agenti di via Gozzi dislocati nelle zone più periferich­e di Padova saliranno dagli attuali 59 a 85. Saranno quindi 26 gli uomini in più impiegati nei luoghi più caldi del capoluogo in tema di sicurezza, a partire dall’Arcella, dalla Stanga e da Mortise. Il provvedime­nto annunciato dal comandante Fontolan, d’accordo con il sindaco Sergio Giordani (che ha tenuto per sé la delega alla Sicurezza), fa seguito a un’apposita mozione presentata dal capogruppo del Pd a Palazzo Moroni Gianni Berno e approvata dal parlamenti­no padovano il 25 settembre scorso. Dovrebbe comprender­e anche il prolungame­nto dell’orario d’apertura delle due sedi decentrate della polizia municipale, cioè quella di via Guasti alla Guizza e quella di via Aspetti all’Arcella.

Nel frattempo, sempre in tema di sicurezza, prosegue da parte dei vertici del Corpo lo studio delle modalità con cui proteggere i cosiddetti siti sensibili della città da eventuali attentati terroristi­ci compiuti con l’utilizzo di camion, furgoni o macchine lanciati contro la folla. Sullo stile di quelli commessi a luglio 2016 sulla Promenade des Anglais di Nizza e lo scorso agosto sulla Rambla di Barcellona. La decisione è stata presa un paio di settimane fa durante la riunione del Cosp (il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica) guidata dal prefetto Renato Francesche­lli e dal questore Gianfranco Bernabei, che proprio in questi giorni è in procinto di essere sostituito da Paolo Fassari. Gli interventi richiesti, a spese del Comune, riguardano l’installazi­one di alcuni manufatti mobili, come ad esempio fioriere o piloncini a scomparsa o catene in acciaio rinforzato, in queste zone di Padova: in piazza Garibaldi, all’imbocco del Listòn; in via Umberto I, all’incrocio con via Memmo provenendo da Prato della Valle; in via Rudena, all’angolo con riviera Businello; tra via Roma e via XX Settembre, all’inizio della zona pedonale; e in via Porciglia, all’ingresso di piazza Eremitani. Inoltre, si stanno studiando ulteriori misure di protezione per via Belludi, ai piedi della Basilica di Sant’Antonio; corso del Popolo, di fronte la stazione; e le piazze del centro. «È bene chiarire subito – dichiara il sindaco Giordani – che non esiste nessun particolar­e allarmismo per la città e che quindi non va alimentata nessuna esagerata preoccupaz­ione. Tuttavia è giusto operare per garantire la massima serenità a chi abita a Padova e a chi la frequenta per lavoro, studio e turismo». Come noto, inoltre, Giordani ha chiesto al ministro dell’Interno Marco Minniti l’invio a Padova di ulteriori uomini dell’Esercito.

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